Roma, 6 mag. (Labitalia) – Siglato da FederLab, con l’assistenza di Cifa, e da Fials, con l’assistenza di Confsal, il rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro (Ccnl) per i dipendenti dei laboratori di analisi cliniche e dei centri poliambulatoriali, con vigenza fino al 28 febbraio 2022. E’ quanto si legge in una nota.
“Importante l’intesa economica raggiunta -spiega ancora la nota- che rende il Ccnl, l’unico di settore, esempio di quella contrattazione collettiva di qualità che Cifa e Confsal vedono come unica e chiara risposta al dumping contrattuale. L’accordo prevede: un aumento nel triennio di quasi 100 euro lordi (cat. C o III liv.); l’obbligo dell’assistenza sanitaria integrativa per un valore annuo pari a 216 euro, oltre che l’obbligo per i datori di riconoscere annualmente ai lavoratori servizi di welfare obbligatori per un valore minimo di 100 euro, aumentato di ulteriori 25 euro per ogni componente del nucleo familiare, rivolti prevalentemente a misure a sostegno della famiglia”.
“Molte le novità del nuovo testo -spiega ancora la nota- a fronte dei cambiamenti e delle mutate esigenze de settore dei laboratori di analisi, di diagnostica strumentale e di ambulatorio. Tra questi, l’ampliamento delle prerogative e delle materie attribuite alla contrattazione di secondo livello per sostenere le aziende nell’introdurre misure di flessibilità e per azionare l’importante leva del salario di produttività. Grande attenzione -spiega ancora la nota- al tema della formazione”.
“Sono stati introdotti il regime di primo ingresso e quello del reimpiego con l’obbligo per l’azienda di erogare minimo 80 ore di formazione rispettivamente ai neoassunti privi di esperienza pregressa nella specifica mansione e ai soggetti svantaggiati da riqualificare al fine del loro reinserimento. Formazione e adeguamento delle competenze -spiegano ancora i firmatari- caratterizzano anche l’introduzione dello scatto di competenza, vale a dire il riconoscimento di un aumento retributivo dell’1,5% nel triennio per i lavoratori che dimostrino di aver acquisito nuove competenze o che attestino di aver svolto nel triennio almeno 50 ore di formazione inerente alla loro mansione”.
Uno strutturato sistema di bilateralità sostiene imprese e lavoratori nel raggiungimento dei previsti obblighi contrattuali, e questo grazie a: Fonarcom, il fondo interprofessionale per la formazione continua, Epar, l’ente bilaterale di riferimento, Sanarcom, il nuovo fondo di assistenza sanitaria integrativa. Per Andrea Cafà, presidente di Cifa, “l’intesa giunge nel momento in cui è più che mai vivo il dibattito sul dumping contrattuale. Abbiamo dimostrato come sia possibile sconfiggere lo stesso dumping con azioni concrete, mettendo in campo una contrattazione di qualità che garantisca importanti tutele economiche e normative per i lavoratori e che poggi su una bilateralità forte e strutturata, figlia di un dialogo costruttivo tra le parti, capace di dare risposte concrete a imprese e lavoratori””.
Angelo Raffale Margiotta, segretario generale Confsal, ritiene che “le importanti tutele economiche, sociali e occupazionali garantite ai lavoratori facciano del Ccnl un esempio di quella contrattazione di qualità che individuiamo come risposta alla piaga del dumping contrattuale”. Per il presidente di FederLab Gennaro Lamberti “il nuovo Ccnl interpreta in chiave moderna la regolazione dei rapporti tra lavoratore e impresa, consentendo a quest’ultima di raggiungere importanti traguardi in termini di produttività e competitività”. Infine, per Giuseppe Carbone, segretario Fials, “oltre a rappresentare un innovativo strumento di regolazione dei rapporti di lavoro nel settore, questo contratto risulta significativo su vari fronti: per i rilevanti incrementi dei livelli retributivi, per l’introduzione – per la prima volta – dell’assistenza sanitaria integrativa, per le importanti misure di welfare e per la particolare attenzione alla formazione”.