Contraffazione, dibattito in Prefettura: Non basta reprimere, serve sensibilizzare

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Napoli, con oltre 6 milioni di pezzi sequestrati nel 2016 (pari al 24% del totale), è la provincia italiana in cui si sequestrano i maggiori quantitativi di merce falsa. A primeggiare nella categoria di fake sono abbigliamento e accessori. L’impresa locale del falso si basa sulla equilibrata coesistenza di soggetti appartenenti a etnie diverse ed è in grado di sostenere elevati ritmi di produzione e di coprire diverse gamme di prodotti: da quelli finemente rifiniti realizzati da artigiani locali a merce di bassa qualità in arrivo dall’Estremo Oriente. E’ quanto emerge dall’incontro “Contro la contraffazione: la risposta del territorio” promosso a Napoli nell’ambito della seconda edizione della Settimana Nazionale della Contraffazione promossa dal Censis e dall’Ufficio italiano Brevetti e Marchi del Mise.
 
“Per arginare il mercato del falso – evidenzia Giorgio De Rita, segretario generale del Censis – la sola azione di repressione e contrasto non basta. Serve anche spingere sul pedale della sensibilizzazione e in questo senso svolge un ruolo molto importante sul territorio l’Associazione “Museo del Vero e del Falso”. Nata nel 2015 dalla volontà di alcuni imprenditori del sistema di Confindustria Campania, l’Associazione “Museo del Vero e del Falso” punta a favorire la cultura della legalità, a preservare le produzioni manifatturiere italiane e a promuovere, organizzare e attuare qualsiasi iniziativa tesa a sensibilizzare e prevenire i fenomeni illegali e a valorizzare l’etica d’impresa.
 
Le attività di sensibilizzazione svolte sul territorio 
Tra il dicembre 2016 e marzo 2017 l’Associazione “Museo del Vero e del Falso” ha promosso presso il Complesso Museale di San Domenico a Napoli la mostra didattica “Con i Giocattoli nun s’pazzea” in collaborazione con la Procura della Repubblica di Napoli. Il percorso didattico ha fatto registrare circa 10mila visite in 4 mesi. “Abbiamo in programma altre attività per il prossimo autunno” afferma nel corso dell’incontro il presidente dell’Associazione Museo del vero e del Falso Luigi Giamundo. “Abbiamo  presentato domande di partecipazione ai progetti scolastici Pon  presso due istituti superiori di Napoli e stiamo mettendo a punto un progetto con il sistema camerale per realizzare delle mostre itineranti nelle cinque province campane  per arrivare a coinvolgere utenti oltre il territorio napoletano”.
 
I giochi interattivi anti-contraffazione sviluppati dalla Federico II
Alla conferenza stampa tenuta in Prefettura interviene anche Daniela Pacella, ricercatrice del NAC – Laboratorio di Intelligenza artificiale della Federico II, che illustra il funzionamento dei giochi interattivi realizzati in occasione della mostra didattica promossa dall’Associazione Museo del Vero e del Falso. “Il ruolo del laboratorio NAC  – spiega Daniela Pacella – è stato quello di collaborare nello sviluppo di un gioco interattivo che ha permesso di trasmettere e diffondere l’importanza del tema della contraffazione dei giocattoli a visitatori di ogni fascia di età attraverso l’utilizzo di tecnologie innovative. Il gioco è composto da una tavoletta collegata ad un computer e diversi giocattoli originali o contraffatti. Era possibile giocare con due diverse app”.
La prima chiedeva agli utenti di appoggiare sulla tavoletta dei giocattoli falsi, al fine di far partire dei video che spiegavano le differenze tra i giocattoli veri e quelli contraffatti, l’importanza di distinguere il simbolo CE originale, e le numerose prove di resistenza a cui i giocattoli originali sono sottoposti. La seconda app invece chiedeva di distinguere tra varie coppie di giocattoli dello stesso tipo quale fosse il giocattolo originale o quello falso.