Continuano a crescere i prestiti alle famiglie italiane

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Torna il sereno sul mercato del credito italiano, e in particolare sul fronte delle richieste da parte delle famiglie, che sono salite ulteriormente del 4,2 per cento a fine settembre rispetto allo stesso mese del 2015, portando il totale aggregato dei primi 9 mesi del 2016 addirittura a una crescita del +7,5 per cento, consolidando in questo modo il progressivo recupero verso i volumi pre-crisi.

Ancora un gap da recuperare. La conferma arriva dalla lettura degli ultimi dati elaborati dal Barometro Crif sulla domanda di prestiti, basato esclusivamente sulle vere e proprie istruttorie formali (e non dunque soltanto sulle semplici richieste di informazioni o sui preventivi online), contribuite dagli istituti di credito in Eurisc, il sistema di informazioni creditizie di Crif che raccoglie i dati relativi a più di 78 milioni di posizioni creditizie. In termini assoluti, aggiunge il Crif, il numero di richieste è tornato sui livelli del 2011, e ora bisogna compiere l’ultimo passo per recuperare il piccolo gap che ancora resta rispetto ai primi anni della crisi, ristretto ormai a meno di sette punti. Ovvero, bisogna riuscire a tornare ai livelli che c’erano prima che gli italiani iniziassero a rivedere drasticamente i propri consumi, e in particolar modo a contrarre quelli di beni durevoli o di importo più consistente, e i comportamenti di spesa finanziata dal credito bancario.

Il supporto alla crescita. L’accelerata in questo senso potrebbe arrivare anche dal nuovo ruolo svolto dalle compagnie che operano nel digitale, che hanno già dato la scossa positiva al mondo delle banche tradizionali sul fronte dei conti corrente. A guidare questo folto gruppo di nuovi operatori è Ing Direct Bank, prima banca on line in Italia per il numero complessivo di clienti, che ha lanciato lo strumento Prestito Arancio, interessante opportunità per tutti coloro che sono alla ricerca di un prestito personale per realizzare i propri progetti.

Il comportamento degli italiani. Anche Simone Capecchi, executive director di Crif, indica le nuove tendenze del mercato: “C’è un costante recupero della domanda, agevolata dalle favorevoli condizioni proposte dagli operatori e da un arricchimento dell’offerta da parte dei canali di distribuzione. Rispetto al passato si prediligono piccoli importi, che hanno maggiori possibilità di essere concessi in tempi rapidi”, spiega Capecchi.

La tipologia di prestito richiesto. Da questo punto di vista, cresce il peso dei prestiti finalizzati, e in particolare di quelli che servono all’acquisto di pacchetti vacanza, auto e moto, smartphone o pagamenti di spese mediche – che sfiorano una crescita del 10 per cento su base annua e contribuiscono in maniera determinante alle performance del settore. Le istruttorie di credito personale, invece, mettono a segno un più 4,7 per cento sul 2015, e negli ultimi mesi hanno fatto registrare un buon exploit.

Ritorno ai volumi pre-crisi. In generale, si riscontrano più richieste di prestiti sia personali che finalizzati, con leggeri miglioramenti anche nella quota di importi richiesti, oggi superiore rispetto al passato, e nella tendenza ad allungare la durata dell’operazione di finanziamento. In questo 2016, dunque, le famiglie italiane hanno modificato ed evoluto il proprio comportamento sul fronte del credito al consumo: e le domande testimoniano il cambio di passo, con un +7,5 per cento rispetto allo stesso periodo del 2015, anche il singolo dato relativo al mese di settembre (+4,2%) conferma il percorso d’avvicinamento ai livelli pre-crisi.

Ritorna la fiducia. È ancora Capecchi a sottolineare che “l’aumento di queste cifre conferma il buon clima di fiducia delle famiglie che, dopo anni di cautela, si preoccupano un po’ meno del peso che le rate hanno sul budget”. In termini pratici, oggi un’istruttoria su due è legata a un importo inferiore ai 5mila euro, mentre un altro 40 per cento di domande riguarda finanziamenti che non superano i 20mila euro.