“Il tema del contenzioso bancario e dell’usura è delicatissimo in un periodo in cui la crisi è generalizzata e coinvolge tanto le banche quanto le imprese. Occorre “Il tema del contenzioso bancario e dell’usura è delicatissimo in un periodo in cui la crisi è generalizzata e coinvolge tanto le banche quanto le imprese. Occorre evitare facili strumentalizzazioni, valutando però con attenzione quei fenomeni speculativi a danno delle imprese e dei consumatori che vanno prevenuti e combattuti”. A dirlo è Achille Coppola, consigliere segretario del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili, nel corso del forum “Contenzioso bancario: usura, anatocismo e consulenza tecnica”, che si è svolto presso l’Ordine dei commercialisti di Napoli guidato da Vincenzo Moretta. Alla manifestazione è intervenuto Francesco Valentini, sostituto procuratore della Dda di Napoli, che si è soffermato in particolare sull’usura: “Il rapporto usurario è una catena che normalmente vede sorgere un vincolo inestinguibile. Se un tempo le prassi criminali consentivano una parziale erosione del debito con una dazione mensile, il fenomeno che riscontriamo negli ultimi anni è che mensilmente si versano gli interessi (solitamente pari al 10% del capitale), ma il debito resta integro finché non viene estinto in un’unica soluzione. E questo, normalmente, è fuori dalle possibilità economiche di chi è indebitato”, conclude. Secondo il presidente dell’Odcec Moretta, “la crisi ha evidenziato ancora di più come l’usura sia un male della società e sia in grado di colpire non solo le imprese ma anche parte della popolazione. Il tema taglia le gambe anche ai rapporti bancari. In questo contesto i commercialisti possono essere di assistenza, consigliando la strada migliore per evitare di incorrere in questa piaga”. “Serve molta professionalità – conclude Antonio Tanza, vicepresidente Adusbef – perché purtroppo l’Italia è invasa da truffatori che approfittano del contesto economico”.