Milano, 17 gen. (Labitalia) – Un evento ricco di spunti di dibattito, il Forum Fisco organizzato dall’Associazione nazionale consulenti tributari (Ancot) e dalla fondazione Dino Agostini a Milano. “Ci aspettavamo un’affluenza sostenuta – ha dichiarato il presidente Ancot, Celestino Bottoni – non solo per l’impegno organizzativo nostro e della Fondazione Dino Agostini, che ringrazio, ma anche perché questo primo evento formativo e informativo dell’anno toccava un argomento, la legge di bilancio e con i decreti di fine anno, complesso. Noi tributaristi, che chiediamo a gran voce la vera semplificazione, abbiamo oggi segnalato i pericoli a cui il sistema Paese va incontro con una legislazione fiscale-tributaria troppo farraginosa e instabile”. I sette relatori intervenuti hanno sviscerato, anche a vantaggio degli associati collegati via streaming da tutta Italia, le numerose sfaccettature della legge di bilancio.
“Il continuo mutamento nel tempo delle agevolazioni – ha dichiarato il Gianfranco Ferranti riferendosi al nuovo credito d’imposta – rappresenta una rilevante criticità a causa delle problematiche interpretative e operative sempre nuove e complesse che rendono difficile la programmazione e l’attuazione degli investimenti. Le modifiche introdotte al regime forfetario non affrontano le principali criticità dello stesso e appaiono finalizzate a ricondurne l’applicazione alle attività ‘minime’: si tratta, però, di una riforma ‘a metà’, perché il limite di compensi e ricavi previsto per l’accesso è rimasto inalterato a 65 mila euro così come resta irrilevante l’utilizzo di beni strumentali”.
Sui tributi locali, secondo l’avvocato Gabriele Sepio, sono state introdotte numerose novità “sulla riscossione, che accelera rispetto al passato, e sulla possibilità di accedere al ravvedimento operoso senza dover osservare i precedenti limiti temporali”. “La legge di Bilancio 2020 apporta anche – ha continuato – rilevanti modifiche a diversi incentivi fiscali con l’obiettivo di stimolare lo sviluppo economico del Paese. Altre rilevanti modifiche attengono al credito d’imposta formazione 4.0, all’innalzamento del credito d’imposta se concerne la formazione di dipendenti svantaggiati e molto svantaggiati e agli incentivi sulle ristrutturazioni edilizie”.
Claudio Carpentieri ha parlato di appalti e subappalti e gestione delle commesse: “A decorrere dal 1° gennaio 2020 cambiano gli obblighi di committenti ed esecutori nei contratti di appalto, subappalto, affidamento a soggetti consorziati o rapporti negoziali comunque denominati il cui valore supera l’importo complessivo annuo di 200.000 euro e in presenza di altri specifici parametri”.
Nicola Forte, sull’imposta di bollo sulle fatture elettroniche, ha ricordato che “l’Agenzia delle Entrate, riscontrando dal Sistema di interscambio il mancato assolvimento dell’imposta di bollo sulle fatture elettroniche, può riliquidare l’imposta dovuta rispetto alla liquidazione già effettuata e messa a disposizione nel cassetto fiscale”. “I soggetti interessati potranno regolarizzare le violazioni con il versamento dell’imposta, della sanzione ridotta del 10% e degli interessi. La regolarizzazione dovrà essere effettuata entro 30 giorni dal ricevimento della comunicazione”, ha chiarito.
Di riflessi procedurali su inasprimento delle pene e confisca si è occupato il generaleBenedetto Luciano Lipari: “I più significativi elementi di novità sulla normativa penale tributaria riguardano l’inasprimento delle sanzioni di alcune fattispecie delittuose e il correlato abbassamento di talune soglie penali e l’applicabilità anche ai reati tributari più gravi dello strumento ablatorio della confisca ‘allargata o per sproporzione’ e della ‘responsabilità parapenale’ delle imprese (in pratica, la responsabilità amministrativa delle imprese ai sensi del d.lgs n. 231/2001) i cui amministratori si macchiano di illeciti fiscali aventi rilevanza penale. È evidente come l’Esecutivo voglia combattere l’evasione fiscale con lo strumento penale”.
Giacomo Manzana ha sottolineato che “il codice della crisi d’impresa ha previsto che l’imprenditore debba adottare un assetto organizzativo adeguato ai fini della tempestiva rilevazione dello stato di crisi: tale disposizione è entrata in vigore il 16 marzo 2019”. “Le imprese devono, quindi, prima predisporre la procedura che descrive modalità e controlli periodici, poi un report periodico che evidenzi, oltre alle situazioni economiche e patrimoniali, anche i dati indice della continuità aziendale quali la correttezza nei pagamenti di fornitori, e quindi la non presenza di debiti scaduti e non saldati, la correttezza negli adempimenti con i dipendenti, erario, banche”, ha concluso.