Consorzio Integra, ecco tutti i progetti in Campania

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Il Consorzio Integra, che nasce dal trasferimento delle attività core del settore edilizia di CCC, mette la Campania al centro del suo progetto di sviluppo. Il gruppo nuovo punto di riferimento nel mondo delle costruzioni, degli impianti, dei servizi e dell’ingegneria, nasce con 42 milioni di euro di capitale sociale, sottoscritto in meno di un mese, 119 soci, 50mila addetti coinvolti, un portafoglio lavori di 2 miliardi di euro e un giro d’affari complessivo di 6 miliardi. La Campania e il Sud hanno un ruolo di primo piano in questo progetto altamente innovativo perché integra per la prima volta il settore edilizio con quello dei servizi. Secondo informazioni raccolte dal denaro.it Integra lavora a un grande piano di investimenti in questa regione. I dati forniti al denaro.itparlano di 80 cantieri nel meridione e 20 in Campania sui 400 totali gestiti dalla nuova realtà. Significativo anche il ruolo del Sud nella compagine sociale, con oltre 30 cooperative (poco più di dieci le campane) su 116 che provengono da questa area del Paese. Integra punta a ottenere, in collaborazione con cooperative edili individuate sul territorio, grandi appalti per gestione, riqualificazione e recupero del patrimonio immobiliare. In Campania il gruppo sta già lavorando al restauro di Palazzo Reale a Napoli e della Reggia di Caserta ed è aggiudicataria del progetto di riqualificazione e rilancio del lungomare di San Giovanni a Teduccio, meglio conosciuto come Napoli Est. Il presidente e deus ex machina di Integra, Vincenzo Onorato, racconta al denaro.itqual è l’idea alla base di questa nuova iniziativa e come si colloca la società rispetto ai territori campano e meridionale. “Integra – dice – nasce con l’obiettivo di sviluppare un’integrazione tra il mondo delle costruzioni e quello dei servizi (manutenzione, gestioni calore, global service, ristorazione, pulizia, etc.)”. Il ruolo della Campania? “Posso dire che in Integra entrano circa 10 cooperative campane con una sottoscrizione complessiva del capitale sociale di 2 milioni di euro nell’intero Mezzogiorno – rivela Onorato al denaro.it– questo significa che la risposta della base associativa locale è massiccia e che c’è grande interesse intorno a questo nuovo progetto”. Su quello che può essere il futuro di Integra il presidente non lascia spazio a interpretazioni. “Il nostro giro d’affari al Sud, e di conseguenza anche in Campania, nell’ultimo anno ha registrato un significativo incremento (30 per cento circa, ndr) e questo ci ha indotto a fare delle considerazioni: prima tra tutte quella che Napoli e la sua regione e più in generale il Mezzogiorno hanno un immenso patrimonio immobiliare che necessita di servizi per poter essere gestito al meglio e diventare produttivo. Per questo motivo con Integra puntiamo forte sia sulla Campania che sulla macroarea Meridione per collaborare con la parte sana dell’imprenditoria del territorio per consolidare e sviluppare la nostra presenza non solo nelle costruzioni ma anche nei servizi e contribuire a creare sviluppo e occupazione. L’ambizioso obiettivo dell’integrazione tra costruzioni e servizi necessiterà di una crescita professionale delle risorse di Integra e progressivamente di quelle della base associativa”. Il legame con Napoli è ben rappresentato dall’adesione di Integra al consorzio Stress, l’unico distretto italiano ad alta tecnologia nel comparto delle costruzioni con sede proprio nel capoluogo della Campania e soci di tutto rispetto come Cnr, D’Appolonia, Mapei e le università Federico II di Napoli, Padova e Sannio.