Consorzio Cimiteriale vesuviano, in Senato il caso del complesso crematorio

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Il Consorzio Cimiteriale dei Comuni di Cercola, San Sebastiano al Vesuvio e Massa di Somma diventa un caso. A destare preoccupazione, infatti, è il progetto di costruzione di un vero e proprio complesso di forni crematori in un’area a ridosso del Parco Nazionale del Vesuvio. Per questo motivo alcuni senatori (Puglia, Trentacoste, Lanzi, Giannuzzi, Ferrara, Donno, Lannutti, Corrado, La Mura) hanno indirizzato un’interrogazione al ministro dell’Ambiente. “Sono state approvate le delibere consequenziali – scrivono gli interroganti – nonché l’impegno di provvedere a inserire l’intervento in oggetto nel programma triennale delle opere pubbliche e nell’elenco annuale 2018; in particolare, la proposta della società Edile Vispin Srl, protocollato dal consorzio al n. 345 del 26 aprile 2018, prevede la costruzione, in concessione per 30 anni, di un forno crematorio all’interno del cimitero consortile, che costituisce un impegno di spesa, secondo gli elaborati presentati, di 6.211.798,85 euro; considerato che: l’area sulla quale dovrebbe sorgere l’opera interessa un bacino di utenza pari a circa 32.000 abitanti, nella quale, secondo gli attuali indici Istat per la Campania, potrebbe registrarsi una media di morti pari a 9 ogni mille abitanti, per un totale stimato di circa 270 ogni anno, di cui solo una piccola parte sarebbe oggetto di cremazione; la struttura che s’intende realizzare, per dimensioni e costi, potrebbe, una volta in funzione, potenzialmente evadere richieste ben più numerose di quelle dei comuni interessati al consorzio, tanto da essere in grado di soddisfare le richieste per tutto il territorio regionale campano. Il progetto, infatti, prevede la creazione di un tempio di cremazione con ben sei forni crematori; considerato ancora che, a parere degli interroganti: l’ipotesi paventata, tutt’altro che irrealistica, rischia di causare un grave danno ambientale a tutta la comunità interessata all’area su cui l’opera sarebbe realizzata, con grave pregiudizio della salute pubblica”. I senatori scrivono anche che “la struttura sorgerebbe, tra l’altro, nelle immediate prossimità del parco nazionale del Vesuvio e precisamente nel comune di Massa di Somma, a circa 500 metri, in linea d’aria, dall’ospedale “Apicella” e a 2 chilometri dall’ospedale “del Mare”, con evidente grave nocumento per tutta la popolazione coinvolta; si apprende, inoltre, che nessuna consultazione pubblica sarebbe avvenuta in ordine a questa vicenda così delicata; considerato infine che, sebbene il responsabile dell’ufficio tecnico preposto alla verifica della regolarità dell’opera abbia ravvisato la sussistenza della conformità del progetto con lo strumento urbanistico approvato dall’assemblea consortile con deliberazione n. 5 del 28 novembre 2018, risulta, al contrario, l’esistenza di cause di non conformità”. Ora spetta al ministero fare chiarezza.