Confindustria, tour dei candidati alla presidenza: mercoledì 2 marzo tappa a Napoli

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Bocche cucite, con i candidati alla presidenza di Confindustria ‘imbavagliati’ dalla stretta sulle regole della commissione dei saggi e dei probiviri di viale dell’Astronomia. Ma è acceso il dibattito interno, vivacizzato dal tour di incontri con gli industriali (a porte chiuse) dei quattro in corsa per la prossima presidenza. Vincenzo Boccia, Marco Bonometti, Aurelio Regina, Alberto Vacchi (che domani si confronteranno con i giovani imprenditori) incontreranno lunedì 29 febbraio a Padova gli industriali del Triveneto (Veneto, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige) che hanno deciso di puntare a sostenere in modo compatto un solo candidato ma non sarà facile (in diversi aspirano ad una vicepresidenza, e su questo potrebbero dividersi) e non si sono ancora espressi sul nome. Mercoledì 2 marzo tappa a Napoli, dove il salernitano Vincenzo Boccia non gioca in casa: ha sostegno dal Sud ma nella sua Campania prevalgono le simpatie per il bresciano Marco Bonometti, a partire dal past president di Confindustria Antonio D’Amato. La mappa del consenso appare frammentata, ed i rumors raccontano ancora di diplomazie intensamente al lavoro facendo leva sulle 6 vicepresidenze da assegnare e senza escludere la strada di un ticket tra gli attuali quattro candidati (la sfida si ridurrebbe così a due coppie presidente-vicepresidente). Nella tornata di consultazioni dei saggi in via dell’Astronomia, ieri, con gli industriali del Lazio che hanno confermato di essere la roccaforte di Aurelio Regina, c’è chi esprimendo la preferenza su un nome ha anche indicato di guardare con favore all’opzione di un tandem Regina-Vacchi. Resta ancora difficile che tutti i candidati possano superare la soglia di consenso del 20% dei voti assembleari (sono le consultazioni dei saggi a registrare il sostegno) che consente di essere ammessi di diritto al voto di designazione di fine marzo in consiglio generale. Non è così un caso se c’è chi, come il past president Luigi Abete, ricorda che le regole consentono ai saggi anche di eventualmente ‘promuovere’ anche chi dovesse restare sotto il 20%, cioè di portare in ogni caso tutti in finale. La Lombardia resta divisa: la potente Assolombarda (Milano, Lodi, Monza è Brianza) è per Alberto Vacchi sulla scia di Gianfelice Rocca, collocato tra chi ha sostenuto la scelta stessa dell’industriale bolognese di candidarsi. Ma già nella Confindustria Alto Milanese, sorprendentemente nella Legnano di Alberto da Giussano, si guarda con favore al meridionale Boccia, come il altre aree lombarde. Bergamo è con Assolombarda, quindi con Vacchi, e con più forza dopo il netto endorsement di Alberto Bombassei, ma trapela che i dieci consiglieri bergamaschi non sono proprio tutti sulla stessa linea. E c’è il bresciano Marco Bonometti che in Lombardia gioca in casa. Domani, intanto, ad esprimere un verdetto sarà la componente dei Giovani Imprenditori: gli under-40 incontreranno i quattro candidati – sempre rigidamente a porte chiuse – poi cercheranno una posizione unitaria. Intanto i saggi proseguono le loro consultazioni del sistema di rappresentanza degli industriali, con tappe ancora a Milano, Torino, Verona e Napoli.