Confindustria Salerno, Prete all’Assemblea: Zero crescita senza investimenti

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In foto Andrea Prete
E’ una relazione incentrata esclusivamente sui provvedimenti del Governo quella che Andrea Prete, presidente di Confindustria Salerno, presenta alla platea degli associati nel corso dell’Assemblea pubblica di oggi. “Siamo preoccupati. Il Paese – dice Prete – è in bilico tra sviluppo e contrazione, con un Pil che si è fermato dopo tre anni e la disoccupazione tornata a salire negli ultimi mesi oltre il 10%. Aleggia poi lo spettro della recessione che, come sostiene il Fondo monetario internazionale, potrebbe derivare da livelli troppo alti di debito”. Giudizio tranciante su Decreto Dignita e Reddito di Cittadinanza. Nei fatti, il provvedimento -. dichiara a proposito del Decreto Dignità – nato e pensato senza il necessario approfondimento e confronto con l’impresa, punta il dito contro il lavoro a tempo determinato. Un’autentica presa di posizione ideologica, che non fa che innescare una caccia al nemico – l’impresa – che in questo Paese, con grande sforzo e impegno, vuole solo continuare a garantire lavoro e creare ricchezza. Un nemico, oltretutto, artatamente costruito: basti pensare che su 100 contratti, nel nostro Paese solo 15 sono a tempo determinato”. Quanto alle proposte alternative Prete ricorda che “una soluzione per fare leva sull’occupazione le imprese sono anni che chiedono di averla: si chiama cuneo fiscale”. Due domande aleggiano invece sul Reddito di Cittadinanza. “Più di tutto però il Governo si è chiesto quale lavoro potranno trovare i beneficiari del reddito di cittadinanza se le imprese non saranno messe nelle giuste condizioni per crescere? Da quale cilindro verranno fuori i posti di lavoro?”, chiede il presidente degli industriali salernitani.
Sul tema di Industria 4.0 il numero uno di Confindustria Salerno spiega che “ci aspettano ancora anni di profondo cambiamento tecnologico, che va gestito. La strada maestra per farlo è – lo abbiamo detto anche lo scorso anno da questo palco – investire in competenze e formazione, a partire dagli ITS, scuole di tecnologia post diploma capaci di
valorizzare abilità subito pratiche e adatte alla quarta rivoluzione prodotta dalle nuove tecnologie”.
Non manca un assist alle istituzioni comunitarie. “Come dare torto all’Europa – dichiara Prete – se questo Governo sfora il deficit per aumentare la spesa corrente – reddito di cittadinanza, quota 100 – lasciando fermi al palo tutti gli altri investimenti e pretendendo che gli altri stati, che condividono la moneta comune, accettino senza battere ciglio?”.