Confindustria, Rapporto Anica: audovisivo settore strategico per l’Italia

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(foto di Gabriel Stabinger)

In Italia ci sono circa 8.500 imprese di audiovisivo e broadcasting per un totale di 61 mila posti di lavoro diretti (dipendenti o assimilabili). È quanto è emerso ieri durante la presentazione del primo “Rapporto cinema e audiovisivo: l’impatto per l’occupazione e la crescita in Italia”, realizzato dal Centro studi di Confindustria per Anica. All’evento, che si è svolto presso il centro congressi Roma eventi di Piazza di Spagna, sono intervenuti, tra gli altri, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e Francesco Rutelli presidente di Anica.
E se sono 61mila i posti di lavoro diretti, nelle filiere connesse ne sono attivati quasi il doppio, circa 112mila. Tra diretti e indiretti, dunque, sono 173mila i posti di lavoro complessivi generati da Cinema, Audiovisivo e Broadcasting, ha rivelato nel dettaglio il primo rapporto Anica sull’industria italiana del Cinema e audiovisivo. Nel rapporto si mette in evidenza come il comparto dell’audiovisivo attivi lavoro giovane e femminile più della media nazionale (39 per cento di donne contro la media del 36 per cento), oltre a sottolinearne la forte componente di competenze specialistiche, artistiche e tecniche. La forza lavoro del settore è caratterizzata da una maggiore presenza di under 50 (77 per cento contro il 73 della media nazionale). Nella classifica mondiale dell’audiovisivo l’Italia si trova tra i primi dieci paesi del mondo. L’export dei prodotti audiovisivi italiani registra una dimensione importante, pari a 890 milioni di euro, molto superiore al valore dell’import infrasettoriale, pari a 120 milioni.