Confindustria: Digitale, mercato in crescita in Campania, +4,6% rispetto al 2020

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in foto Pasquale Lampugnale

Solo il 6,2% delle imprese italiane utilizza sistemi di Intelligenza artificiale, contro una media Ue dell’8%; il Mezzogiorno però fa meglio del resto del Paese e si allinea ai valori europei arrivando al 7,6%. La percentuale di piccole imprese si attesta al 5,3%, contro il 24,3% delle grandi imprese. Nel 2021 il mercato digitale In Campania ha superato i 4,6 miliardi di euro con una crescita del 4,6% rispetto al 2020. Sono questi i dati presentati nel corso della quarta tappa a Caserta, con Piccola Industria Confindustria Campania, Piccola Industria Confindustria Caserta, Piccola Industria Unione Industriali di Napoli e Campania DIH Rete Confindustria, per il ciclo di incontri ”Intelligenza artificiale e Pmi: esperienze da un futuro presente”, organizzato da Piccola Industria Confindustria e Anitec-Assinform, in collaborazione con la rete dei Digital Innovation Hub, con la partnership di Audi e la media partnership de L’Imprenditore. La percentuale di imprese campane con almeno un livello base di digitalizzazione è ancora inferiore alla media nazionale ma è cresciuta del +13,3% nel 2022 rispetto al 2021, con un incremento molto superiore a quello italiano (9,6%). ”Il numero di aziende italiane con almeno un livello base di digitalizzazione è in costante aumento anche tra le piccole imprese, che registrano però ancora valori inferiori alle medie e alle grandi”, ha commentato il Presidente di Piccola Industria Confindustria Giovanni Baroni. ”Inoltre, per il comparto dell’intelligenza artificiale il 2022 è stato un anno di crescita record. Questi dati parlano chiaro: la digitalizzazione dell’industria italiana è in corso ma dobbiamo accelerarla se vogliamo cogliere tutte le opportunità di crescita che offre. E al centro di questa accelerazione ci sono proprio gli investimenti. Non solo di natura economica – che sono essenziali, vanno sostenuti e agevolati – ma soprattutto di tipo culturale. Il primo limite all’adozione delle tecnologie digitali è da cercare, infatti, nella cultura aziendale e nella carenza di competenze”, prosegue.
“Di intelligenza artificiale in questi mesi si è parlato tanto anche tra i non addetti ai lavori: con questi incontri vogliamo mostrare che è una tecnologia capace di migliorare la produttività delle imprese, ampliare i mercati e creare nuove opportunità di lavoro per i giovani. Ma soprattutto, le testimonianze delle aziende ci mostrano che è una tecnologia disponibile e alla portata delle nostre PMI. In questo territorio abbiamo un connubio eccezionale di università, industrie, poli innovativi: un contesto ideale per far crescere l’economia e valorizzare le eccellenze del Mezzogiorno sfruttando il DIGITALE e l’intelligenza artificiale. Per questo, dobbiamo investire sulle competenze, sfruttare le risorse del PNRR al meglio e stringere ancora di più la collaborazione pubblico-privata per portare l’innovazione tecnologica nelle aziende”, commenta il Presidente di Anitec-Assinform, Marco Gay. ”L’Intelligenza Artificiale si proietta nel futuro di molte aziende italiane, e come ogni sviluppo tecnologico porterà con sé decisivi cambiamenti strutturali”, ha aggiunto Pasquale Lampugnale, Presidente Piccola Industria di Confindustria Campania. ”Le capacità dell’Ia sono infinite e ancora da esplorare soprattutto nei diversi settori. Le imprese campane hanno un livello di digitalizzazione ancora inferiore alla media nazionale, ma la tendenza registrata negli ultimi anni è di forte crescita sia per quanto riguarda il giro d’affari complessivo del settore che per il numero di imprese in grado di raggiungere un adeguato livello minimo di digitalizzazione. Le Pmi campane dimostrano dunque una sensibilità crescente rispetto al tema, e le esperienze di chi ha già investito nel settore dimostrano che è possibile ottenere in tempi brevi grandi miglioramenti in termini di efficienza aziendale. È necessario valorizzare gli investimenti in intelligenza artificiale con una adeguata formazione di risorse umane con le opportune competenze per sfruttare al massimo questi interventi”.