“Sono davvero emozionato e onorato di ricevere un premio così prestigioso, che riconosce l’impegno a favore dello sviluppo e della crescita del Sud”. Lo ha dichiarato il presidente di Confindustria Caserta, Luigi Traettino, che oggi pomeriggio al Senato, nella Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani, ha ricevuto il Premio “Guido Dorso”, riconoscimento attribuito a giovani studiosi del Mezzogiorno e a personalità del mondo istituzionale, economico, scientifico e culturale che hanno contribuito con la loro attività a sostenere le esigenze di sviluppo e di progresso del Sud. “Dedico il premio alla mia famiglia e a tutti gli imprenditori della provincia di Caserta, che ogni giorno dimostrano grande coraggio nel puntare sul rilancio della nostra terra”. Oltre a Traettino, a ricevere il Premio quest’anno sono stati Federico Cafiero de Raho, procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, Giovanni Pezzulo, dell’Istituto di scienze e tecnologie della cognizione del Cnr, Tommaso Russo, docente di Biologia Molecolare presso l’Università “Federico II” di Napoli, Marco Esposito, giornalista-scrittore, e altri. L’iniziativa, organizzata dall’Associazione “Guido Dorso”, presieduta da Nicola Squitieri – patrocinata dal Senato, dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) e dall’Università degli studi “Federico II” – ha visto anche la consegna della targa di rappresentanza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, alla Fondazione per la ricerca sul cancro “De Beaumont-Bonelli”, presieduta dal professor Giulio Tarro. “Ringrazio Nicola Squitieri – ha aggiunto Traettino – per aver pensato alla mia persona. La lezione di Guido Dorso è ancora oggi molto attuale. Siamo in una fase delicata e dobbiamo sottolineare una volta di più quanto sia cruciale il Sud, e che senza una crescita del Meridione non può esserci una reale crescita del Paese. L’Italia è una e indivisibile, dobbiamo impedire che si crei un Paese a due velocità. Come diceva Dorso, il Sud non ha bisogno di carità ma di giustizia. Noi meridionali abbiamo notevoli potenzialità. È necessario, però, che, da vera comunità, mettiamo insieme le competenze esistenti, lavorando per essere più competitivi” conclude Traettino.