Confindustria, Boccia: Siamo a crescita zero. Occorre un salto di qualità

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In foto Vincenzo Boccia, presidente di Confindustria

La congiuntura sta crollando più veloce del previsto. Il rallentamento dell’economia è “maggiore di quello che ci aspettavamo e questo ci obbliga a reagire e a trovare soluzioni” dice il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, chiudendo il rapporto del Centro studi “Dove va l’economia italiana”. Il verdetto fa rabbrividire: la crescita del Pil passa da 0,9% a zero nel 2019. Secondo Boccia non bisogna ora “andare a individuare colpe” o a “cercare alibi” perché tanto non serve. “Se recuperiamo certezza del futuro con il primato della politica – ha sottolineato – la fiducia si ricostituisce”. L’allarme di Confindustria non è un caso isolato. Il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco parla di un “rallentamento” che, iniziato nel 2018, prosegue anche nei primi mesi di quest’anno. Il governo fa muro con il ministro dell’Economia Giovanni Tria che dalla Cina prova a mandare un messaggio di rassicurazione: “Il deficit è sotto controllo, ma dobbiamo tagliare il debito”. L’analisi di Confiundustria non fa sconti.
Secondo Boccia bisogna “passare dal contratto di governo al patto per lo sviluppo e l’occupazione” perché “il rallentamento globale ci impone un salto di qualità”. Il leader degli industriali pone l’accento sul calo della fiducia. “Dobbiamo riportare attenzione – ha detto – al lavoro, all’occupazione, consapevoli di cosa sta vivendo l’industria italiano”. Per il numero uno di viale dell’Astronomia, sono tre i “grandi assi” su cui occorre agire: infrastrutture, credito e crescita con la riattivazione degli investimenti. Con un’azione in profondità investendo risorse già stanziate si recupererebbe fiducia, all’interno e all’esterno.Boccia ha invitato la politica ad avere “consapevolezza della fase delicata che il Paese vive” e poi ad “avere una visione di medio termine, una visione dell’Italia centrale nel Mediterraneo e non periferia d’Europa e protagonista proprio in funzione dell’effetto Brexit”. Per Boccia “sarebbe opportuno superare la stagione delle tattiche e delle alleanze ed arrivare alla stagione dei fini”, ponendo come obiettivi lavoro, occupazione, imprese. “La sfida che l’industria pone al governo è che arrivato il momento di diventare un gigante politico essendo già gigante economico”.