Econaissance: con Rousseau lungo il percorso di Heisenberg, la via dell’apprendimento tra solitudine e socializzazione

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Dopo la voce di Montaigne (si veda il blog della settimana scorsa), ascoltiamo Rousseau e avventuriamoci lungo il percorso di Heisenberg.
L’arco teso tra la solitudine e la socializzazione dà forza alla mente impegnata nel percorso di apprendimento. Jean-Jacques Rousseau (1712-1778) apre uno spazio per il dialogo tra il valore dell’economia e il valore della natura. L’illuminista ginevrino riversa nelle sue Fantasticherie del passeggiatore solitario, pubblicate nel 1782, la passione di conoscere meglio sé stessi essendo isolati e di provare un sentimento di empatia con la natura e, quindi, stringere con essa un rapporto armonico. Con il movimento dei poeti romantici si afferma il valore edonistico della solitudine. Un retaggio da mettere a frutto per uscire noi tutti migliorati dal distanziamento sociale imposto dai pericoli incombenti sulla salute – per ultimo, il Covid-19.
La passeggiata in solitaria negli ampi viali del Faelled Park, in Copenhagen, per prendere un po’ d’aria notturna, è fonte d’ispirazione per il fisico tedesco Werner Heisenberg (1901-1976). Nei primi decenni del Novecento, estraniarsi dal luogo di lavoro da soli praticando sport o ascoltando musica fu tra i fisici una pratica diffusa che produsse risultati sorprendenti. Essi tracciarono strade alternative a quelle fino ad allora percorse, così cambiando l’anima della fisica e dimostrando l’utilità di nuove teorie apparentemente di inutilità pratica.