Comunità energetiche, uno studio analizza la ricaduta sulle bollette

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Cer pronte alla prova del Testo integrato del Dispacciamento elettrico (Tide), che entra in vigore dal primo gennaio, a poco meno di un anno dal decreto per le comunità energetiche. L’effetto sul mercato energetico italiano stenta a farsi sentire, con 168 realtà attive secondo la mappatura tracciata dall’Energy&Strategy della School of Management del Politecnico di Milano.

Più complesso resta il nodo dei ritorni economici. “Sono comunque piuttosto limitati, nell’ordine delle migliaia di euro lungo la vita dell’iniziativa: sono numeri che quindi vanno letti come aggiuntivi rispetto alla realizzazione di un impianto che avrebbe comunque la possibilità di esistere in modalità stand alone, mentre è più difficile immaginare realizzazioni che nascano solo ed esclusivamente al servizio della comunità, a meno che non prevalgano finalità sociali o di contrasto alla povertà energetica che pongono in secondo piano gli aspetti commerciali”, spiega Davide Chiaroni, vicedirettore di Energy&Strategy tra i curatori del rapporto Electricity Market Report 2024. Un sondaggio effettuato su 1.000 cittadini, il 21 per cento dei quali già partecipa a una Cer, evidenzia che l’80 per cento del campione si attende ritorni annui superiori a 100 euro e solo il 7 per cento si aspetta di ricevere un valore inferiore a 50 euro, cifra più vicina alla realtà. Rispetto alla spesa annua per la bolletta elettrica, infatti, il risparmio si aggira sul 3-4 per cento, una quota non sufficiente a suscitare interesse in larga parte della popolazione.