Compie 30 anni la rassegna Futuro Remoto

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Costruire, rafforzare, attivare processi sociali e culturali per la realizzazione di una società della conoscenza. Giunge alla trentesima edizione Futuro Remoto, prima manifestazione d’Europa dedicata alla diffusione della cultura scientifica e tecnologica e, anche quest’anno, spalanca le porte e si sposta in piazza del Plebiscito, a Napoli, per portare la scienza tra la gente. “Costruire” è il tema scelto per l’edizione numero 30, in programma dal 7 al 10 ottobre, che ha ottenuto, quest’anno, la medaglia dal Presidente della Repubblica. Promosso dalla Fondazione Idis-Città della Scienza, Università degli Studi di Napoli Federico II, ufficio scolastico regionale, con la Regione Campania e il Comune di Napoli, Futuro Remoto, anche quest’anno, mette in connessione esperienze, idee, valori di tutti i soggetti coinvolti. E, a inaugurare la festa, nel pomeriggio del 6 ottobre, ci sarà Piero Angela. Simbolo dell’edizione 2016 è “Reazione a catena”, una ‘avventura’ di costruzione collettiva, un laboratorio di ingegno e fantasia, realizzata dal pubblico con il contributo di un gruppo di esperti di thinkering. “Credo che sia l’occasione per mostrare quale abbondanza di risorse ha Napoli – ha detto Vittorio Silvestrini, presidente di Città della Scienza, ideatore, nel 1987 di Futuro Remoto – soprattutto in termini di pensiero, cultura e saperi. Se si vuole costruire un percorso che superi davvero la deindustrializzazione, è necessario costruire nuove attività produttive che siano ad alto contenuto di ingegno e basso contenuto di materia. Futuro Remoto è il momento di incontro tra questi due mondi”. Napoli è “innovazione, ricerca, cultura”, sottolinea Vincenzo Lipardi, consigliere delegato di Città della Scienza. “Nel Villaggio della scienza – ha spiegato – la gente potrà vedere cosa si fa nei laboratori”. Portare la scienza in piazza, tra la gente, per il secondo anno consecutivo, è, per il rettore della Federico II, Gaetano Manfredi, “la politica che stiamo perseguendo anche come ateneo”. “Abbiamo un campus naturale – ha affermato – che è tutta la nostra città e dobbiamo cercare di utilizzarla al meglio. Noi siamo in prima linea”. Eccellenze scientifiche e tecnologiche come elementi fondamentali della kermesse, anche nel solco, come spiegato da Valeria Fascione, assessore alle Start Up della Regione Campania, “delle attività della Giunta regionale con le iniziative dedicate ai giovani”. Il Villaggio della scienza, con i suoi 6000 metri quadri sarà diviso in nove aree tematiche per declinare il tema, costruire, in nove diversi filoni: Terra madre, Corpo e Mente, Il futuro del cibo, Orizzonti mediterranei, Mare nostrum, Comunico ergo sum, Odissea nello spazio, Quarta rivoluzione industriale, Smart Cities. Futuro remoto ospiterà anche l’incontro finale di Start Up Campania 2016, competizione, promossa dai sette atenei campani, tra progetti d’impresa con l’obiettivo di sviluppare prodotti e processi innovativi sulla base di competenze scientifiche, con la premiazione delle idee vincitrici del concorso che si inserisce nel contesto del Premio Nazionale per l’Innovazione. Non mancano i contributi organizzativi della Seconda Università di Napoli, dell’Università L’Orientale e della Parthenope, e ancora di Confindustria Campania, della Camera di Commercio di Napoli.