Come nelle gag dei fratelli Marx. Quella della politica italiana un’esibizione “senza rete”

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(Imagoeconomica)

Qualcuno ricorderà le pellicole capolavoro in bianco e nero dei fratelli Marx. La comicità di quelle serie di gag che si susseguono in ordine apparentemente sparso, ancor meglio disarticolato, inducevano gli spettatori di quelle prime opere di fantasia hollywoodiane a credere che l’insieme della o delle storie oggetto dell’evento ripreso, si concludessero se non comunque, quasi, con il più che americano scontato rituale dell”Happy End. Per di pìù accompagnato da una sonora risata collettiva a stelle e strisce, che dava  inequivocabilmente la ricarica gli spiriti. Invece un loro storÿ board esisteva, eccome, concepito volutamente in modo da far sembrare al pubblico che la storia impressa sulla pellicola fosse la stessa la stessa che avrebbe potuto vedere nelle strade, per di pìù rileggendone nelle didascalie di volta in volta lo stesso entusiasmo, ancor più concretamente la voglia di fare riconfermata.

Quanto sta accadendo nell’ ambito di diverse iniziative della politica italiana in queste ultime ore, al contrario non sembra, mentre in realtà è veramente un’esibizione “senza rete”. Così si diceva un tempo delle acrobazie circensi più pericolose, peraltro effettuate in assenza di quella  sicurezza, la rete salva vita. Quindi, per quei rappresentanti del popolo, che non hanno ben chiara la portata e il significato dell’espressione sequenza logica, potrebbe valer la pena  fare, seppure stringato, un riavvolgimento del nastro della storia recente.

In effetti molti di loro ricordano da vicino i personaggi di un programma della TV di Stato in cui, di un qualsiasi argomento, i conduttori facevano commenti come segue. Prima esprimevano un parere su un fatto che teneva banco nell’attenzione di buona parte dell’Opinione Pubblica. Quindi, senza interrompersi, aggiungevano subito dopo l’espressione “anche se”. Proseguivano poi con l’ aggiunta dell’elenco dettagliato dell’esatto contrario che la stessa poteva celare al suo interno.Tutto ciò con una naturalezza disarmante. Questi i fatti. Dopo l’Ucraina, peraltro una delle cause di tutti gli altri problemi in generale che stanno asserragliando il mondo,  sono le informazioni delle questioni interne che, ancor più, stanno affliggendo il Paese, Ripetendo  la ridda drammatica di informazioni sullo stato dell’ economia e quindi della società che, in particolare in queste ore, stanno tenendo con il fiato sospeso gli Italiani, senza soluzione alcuna di continuità. La provenienza delle stesse è la più disparata,  per la maggior parte dei casi da enti che fanno riferimento all’amministrazione dello Stato. Anche gli uffici studi nati da soggetti giuridici di natura privatistica o al più  mista, hanno il loro ben da fare.

Ora, o perché è sempre in auge l’atteggiamento di vuole primeggiare, quello che a Napoli è definito efficacemente “mettersi a coppa”, al secolo tentare di primeggiare, se uno di quei diversi istituti, riferendosi a un commento su un fatto socio economico, si esprimerà con il simbolo A, nessuna delle altre, su piazza e non, farà allineandosi tal quale. Aggiungerà i tratti figurati distintivi, per esprimere il proprio parere. Si da il caso che molte volte i risultati degli studi, così come rivisti ora, finiscano per assestarsi agli opposti dell’argomento in questione, contribuendo così a far schizzare ancor pìù verso l’alto ll livello di confusione  già notevole. A pro di che, non è dato sapere, ma con quale risultato ancora una volta soccorre la cultura contadina a aiutare a comprendere. Quando la processione è ferma, dicono nei campi, i ceri continuano a consumarsi. Inutilmente, purtroppo!