Colpite anche le Borse dopo la strage del Boeing

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A cura di Antonio Arricale La notizia dell’abbattimento del Boeing in Ucraina e l’invasione di Gaza da parte di Israele hanno frenato la Borsa di New York che ha chiuso gli scambi A cura di Antonio Arricale La notizia dell’abbattimento del Boeing in Ucraina e l’invasione di Gaza da parte di Israele hanno frenato la Borsa di New York che ha chiuso gli scambi con il Dow Jones che si è riportato sotto quota 17 mila punti, e ha frenato la Borsa di Tokyo che ha perso circa l’1 per cento. Archiviato il rimbalzo di mercoledì, anche le Borse europee sono tornate in territorio negativo. Il FTSE MIB di Piazza Affari ha chiuso ancora una volta con la maglia nera (-2,21%), peggio del listino di Borsa di Lisbona (-0,94%), nuovamente trascinato al ribasso dalle vicende del Banco Espirito Santo (che dopo il +20% di ieri oggi ha perso l’8%). In ribasso anche Wall Street dove si è registrato il -0,2% di Morgan Stanley dopo una trimestrale sostanzialmente in linea con le attese. Dunque, Piazza Affari, come le altre Borse mondiali, ha accusato il contraccolpo delle tensioni geopolitiche in Ucraina e Gaza. Le notizie che occupano le prime pagine dei giornali internazionali questa mattina sono due: l’aereo di linea della Malaysian Airlines abbattuto da un missile sparato dai militanti filo-russi presenti nell’Est dell’Ucraina e l’invasione di Israele a Gaza. Tel Aviv prosegue le operazioni di terra, che hanno fatto per ora 20 morti. Negli ultimi 11 giorni di conflitto nella Striscia, 2 mila persone sono rimaste ferite. Come conseguenza il petrolio sale di prezzo e le Borse sono deboli. L’azionario asiatico scende dai massimi di sei anni, mentre il costo per assicurarsi contro il debito della regione è salito al massimo in quattro mesi come conseguenza dell’inasprirsi delle tensioni geopolitiche in Ucraina e in Medioriente. Nella notte è stata aperta la caccia ai beni rifugio, con gli investitori che temono che l’azionario non sia più un investimento sicuro e a questo mostrano di preferire i Bond. I titoli decennali Usa hanno guadagnato terreno, registrando rialzi che non si vedevano da marzo, mentre l’indice Vix della volatilità ha fatto un bel balzo. Il governo ucraino sostiene che siano stati i ribelli filo russi ad abbattere il Boeing 777 e una registrazione audio sembra incastrarli. L’incidente è costato la vita a 298 persone, molte delle quali bambini e turisti. Un terzo dei passeggeri erano diretti a una conferenza sull’AIDS in Australia. L’invasione di Israele a Gaza, nel frattempo, potrebbe trasformarsi in una occupazione della Striscia. Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Uniti terrà una riunione in giornata per discutere dell’aereo di linea della Malaysia Airlines partito da Amsterdam e diretto a Kuala Lumpur, dove non è mai atterrato. I titoli del gruppo Malaysian Airline System scivolano, così come la moneta locale, dopo che un aereo di linea è stato abbattuto da un missile nell’est dell’Ucraina. Secondo le autorità a sparare sarebbero stati i ribelli pro-russi presenti nell’area. L’indice MSCI della regione Asia Pacifico perde lo 0,5%, scivolando per la prima volta questa settimana. L’azione Malaysian Airline perde il 9%. Chiude in rosso la Borsa di Tokyo. L’indice Nikkei ha perso l’1,01% a quota 15,215.71 punti. Sul valutario, il ringgit si indebolisce dello 0,3%. Euro fermo sulle posizioni della vigilia a 1,3525 dollari. Contro lo yen la moneta unica vale 137,02. Tra le materie prime, salgono i prezzi del petrolio, come peraltro c’era da aspettarsi. Brent viaggia a 108,27 dollari al barile mentre il contratto sul WTI newyorchese fa registrare un’accelerazione a 102,71 dollari. Dopo il calo della notte, il Treasury decennale Usa viaggia stabile al 2,48% ora. Stesso discorso per il Bund tedesco, che si attesta all’1,15%. Borse asiatiche Le tensioni geopolitiche minano l’Asia. Tokyo giù dai massimi Giornata nera per l’Asia che incassa il contraccolpo dell’aereo della Malaysian Airline,abbattuto ieri sopra i cieli dell’Ucraina, che ha di nuovo alimentato le preoccupazioni per le tensioni geopolitiche ad est dell’Europa, che vanno ad aggiungersi all’attacco di Gaza da parte delle forze armate israeliane. Sui mercati dell’Estremo Oriente è scattata la corsa agli investimenti “safe heaven” (beni rifugio). Infatti, i crescere dei rischi geopolitici ha fatto volare sui massimi degli ultimi quattro mesi gli ABS, titoli che costituiscono un indicatore del rischio perché rappresentano il costo per assicurare i bond pubblici, mentre i titoli di stato dei Paesi asiatici sono volati su nuovi massimi, in scia al rally dei Treasury statunitensi. La piazza di Tokyo ha ritracciato dai massimi degli ultimi sei anni, con l’indice Nikkei che ha perso l’1,01% a 15215,71 punti, mentre il Topix ha lasciato sul terreno lo 0,79% a 1263,29 punti. Tra le altre borse asiatiche Seul e Taiwan hanno ha terminato in calo dello 0,1%. In prevalenza negative le altre piazze asiatiche che chiuderanno più tardi le contrattazioni, con Hong Kong che cede lo 0,55%, Singapore lo 0,18% e Bangkok lo 0,36%. Tengono Jakarta +0,37% e Shangai +0,04%. In rosso Kuala Lumpur l’1,45%, dove la Malaysian Airline System Bhd, società che gestisce la linea aerea nazionale, ha lasciato sul parterre il 4%. Europa Rumors: Volkwagen sarebbe interessata ad acquistare Fiat Attesa un’apertura di contrattazioni in flessione per le principali Piazze finanziarie europee dopo l’abbattimento di un aereo della compagnia aerea Malaysia Airlines vicino al confine tra Ucraina e Russia. La notizia ha acceso con decisione le tensioni geopolitiche. Fiat. Secondo indiscrezioni di stampa provenienti dalla Germania, Volkwagen sarebbe interessata ad acquistare Fiat. A detta della testata tedesca Manager Magazin le trattative, ancora nelle fasi iniziali, sarebbero condotte direttamente dalle due famiglie, i Piech e gli Agnelli-Elkann. La motivazione alla base del deal sarebbe quello di aiutare il gruppo tedesco a superare le difficoltà riscontrate sul mercato nord-americano, area dove i modelli Volkwagen non riescono a sfondare. Il gruppo del Lingotto, tramite un portavoce, ha smentito la notizia. A prescindere dalla smentita del gruppo piemontese, l’ipotesi rilanciata dalla stampa tedesca appare tuttavia poco plausibile considerando la volontà espressa dal management di Fiat nell’implementazione del nuovo piano industriale. Il Lingotto oltre a volersi sviluppare e allargare sui mercati asiatici punta infatti a portare sul mercato nuovi modelli di automobili capaci di competere direttamente in alcuni segmenti in cui Volkwagen ricopre un ruolo di primo piano. Considerando anche il miglioramento registrato dalle immatricolazioni in Europa, e dalla crescita della quota di mercato, il deal appare dunque poco probabile. Peugeot. Citroen ha visto le vendite globali aumentare del 5,5% nel primo semestre, con la ripresa europea e lo slancio del mercato cinese che vanno a compensare le performance opache in diversi mercati emergenti. Il gruppo transalpino ha venduto complessivamente 1,54 milioni di veicoli. E se in Europa e in Cina le vendite sono salite dell’11,7% e del 27,7%, nel resto del mondo c’è stata una flessione del 3,3%. Italia Lo scenario internazionale è destinato a condizionare il listino Avvia di seduta debole per Piazza Affari, che comunque recupera subito dai minimi delle primissime battute, mostrando una tenuta maggiore degli altri Eurolistini, che hanno esordito in rosso, anche se con perdite frazionali. Lo scenario internazionale è destinato in ogni caso a condizionare il listino milanese. Intanto a livello nazionale ancora tengono banco le parole del ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, durante un’informativa alla Camera dei Deputati. Secondo Padoan “i recenti dati macro indicano un ritardo per il ritorno alla crescita e questo comporta margini più stretti per il governo”. Tuttavia, questo non dovrà limitare una decisa azione di riforma da parte dell’esecutivo. Partenza stabile per lo spread Btp-Bund: il differenziale di rendimento tra i titoli di Stato decennali italiani e tedeschi sui attesta in avvio a 163 punti base. Intesa Sanpaolo ha intenzione di ricorrere ai prestiti Tltro della Bce per 13 miliardi di euro, il cui beneficio verrà parzialmente girato sui clienti. Lo ha annunciato il consigliere delegato di Ca’de Sass, Carlo Messina, a margine della presentazione del nuovo accordo con la Piccola Industria Confindustria. Accordo che metterà a disposizione delle Pmi un plafond di finanziamenti da 10 miliardi di euro. Generali. Credit positive. È’ così che l’agenzia di rating Moody’s ha definito la cessione dell’intera partecipazione in Bsi a Btg Pactual per 1,5 miliardi di franchi svizzeri da parte di Generali. Si tratta di un’operazione, ha precisato l’agenzia, “importante verso la svolta di Generali” e funzionale allo “snellimento delle proprie attività”. Forex USD/CAD stabile dopo i dati USA Il dollaro USA è pressoché invariato contro il dollaro canadese negli scambi cauti di ieri; sul sentimento dei mercati pesa il rilascio di dati USA misti ed il selloff sui mercati azionari russi. Il cambio USD/CAD è scambiato a 1,0739, in calo dal minimo di quasi un mese di 1,0792. Supporto a 1,0700 e resistenza a 1,0800. Il biglietto verde è rimasto stabile dopo che il Dipartimento per il Lavoro USA ha riportato che il numero delle richieste di sussidio di disoccupazione la settimana terminata il 12 luglio è sceso di 3.000 unità, a 302.000, contro le previsioni di un aumento a 310.000 unità. I dati confermano i segnali di ripresa lanciati ultimamente dal mercato del lavoro USA. Un secondo report invece ha mostrato che le nuove costruzioni USA sono scese del 9,3% a giugno da un destagionalizzato di 893.000 unità dal totale di 985.000, deludendo le aspettative di un aumento dello 0,9% a 1,018 milioni di unità. Il numero delle concessioni edilizie rilasciate lo scorso mese è sceso del 4.2% ad un destagionalizzato di 963.000 unità, dal dato di maggio di 991.000 unità. Sempre ieri, Statistics Canada ha riportato che gli investimenti esteri in Canada sono aumentati di un destagionalizzato 21,43 miliardi di dollari canadesi a maggio, contro le aspettative di una lettura a 14,23 miliardi di dollari canadesi. Gli investitori canadesi hanno aggiunto 2 miliardi di dollari canadesi in obbligazioni estere. Il sentimento dei mercati ha risentito delle tensioni sorte tra Mosca e l’Occidente, nei timori che possano incidere sull’economia globale, dopo che gli USA hanno annunciato una nuova tornata di sanzioni contro al Russia per aver supportato i separatisti ucraini. Il dollaro canadese resta sotto pressione dopo la decisione di ieri della Banca del Canada di lasciare invariati i tassi di interesse all’1,0%; la banca ha aggiunto che il futuro della politica monetaria dipenderà dall’andamento dei dati. La banca ha dichiarato inoltre che il recente aumento dell’inflazione è dovuto perlopiù a fattori temporanei e non a variazioni in atto nell’economia locale. Il dollaro canadese detto loonie è pressoché invariato contro l’euro, con il cambio EUR/CAD a 1,4532


I dati macro attesi oggi Venerdì 18 luglio 2014 10:00 UE Partite correnti Eurozona 14:30 CAN Tasso di inflazione 15:55 USA Indice di fiducia Università del Michigan 16:00 USA Leading Indicators.