Oscar Coldiretti, dalla carta d’api alle posate di cardo: ecco le idee green. Per la Campania premiata Terra Felix

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in foto i giovana della cooperativa sociale agricola Terra Felix, vincitori della finale nazionale di Oscar Green nella categoria “fare filiera”

Dalla prima carta alimenti sostenibile e riutilizzabile fatta con la cera d’api all’ “incubatrice” per i funghi cardocelli realizzata con gli scarti del cardo che sono usati anche per fare le posate, dalla glassa di vino Primitivo ottenuta dai residui della lavorazione delle uve all’acqua tonica agricola fatta con luppolo, ginepro e genziana, fino alle bombe di semi realizzate con l’aiuto di ragazzi disabili. Sono solo alcune delle innovazioni presentate dai giovani imprenditori della Coldiretti in occasione degli Oscar Green, il salone della creatività Made in Italy della “Generazione in campo” che creano occupazione, salvano il clima e l’ambiente e garantiscono cibo, servizi ed energia al Paese.
Nasce in Calabria la prima “Ape pack”, una “carta d’api” – sottolinea Coldiretti – fatta con lino e cera d’api per avvolgere i salumi del pregiato Suino Nero. Un packaging totalmente green che sostituisce la plastica e il sottovuoto garantendo un’ottima conservazione dei salumi anche fuori dal frigo e per lunghi periodi di tempo, oltre ad essere lavabile, riutilizzabile ed ecologico. La sostenibilità è la parola d’ordine anche della prima glassa di vino Primitivo che in Puglia viene prodotta – spiega Coldiretti – andando a recuperare una parte marginale del grappolo, i racemi, che fino ad oggi non conosceva destinazione e che viene ora separata dai semi, lavorata fino a diventare una pasta e poi trasformata in una vera e propria delizia. Arriva dal Trentino la prima acqua tonica agricola 100% italiana – continua Coldiretti -, ottenuta artigianalmente grazie a una sapiente miscela di luppolo, genziana e ginepro che ne fanno un ingrediente formidabile per cocktail a provenienza garantita ma anche una bevanda dissetante da gustare “liscia”.
In Campania nelle terre confiscate alla Camorra è nata una filiera per la produzione di bioplastiche sfruttando la pianta del cardo – rileva Coldiretti -, che viene trasformata in posate green biodegradabili, in teli per proteggere le piante e in altri oggetti, mentre con gli scarti della lavorazione si fanno dei pannelli per far nascere i pregiati funghi cardoncelli. Arrivano, invece dalla Sardegna le “bombe di semi” di piante autoctone di terra sarda e ‘su nenniri’, vasi di terra cruda con semi di grano, fatti con l’aiuto di ragazzi disabili per promuovere la cultura della pace e della solidarietà nel rispetto dei diritti umani.
In Molise c’è chi ha recuperato un’antica varietà di fagioli – prosegue Coldiretti -, detti della levatrice, o fagiolo della fertilità che si donava anticamente alle donne che desideravano diventare madri ma che negli ultimi anni era quasi estinto prima di tornare sulle tavole grazie all’impegno dei giovani agricoltori. Vengono dall’Abruzzo i primi vini naturali biodinamici fermentati grazie ai lieviti dei frutti ‘mbriachelli’ della Maiella, una preziosa varietà di montagna certificata grazie a una collaborazione tra l’azienda e il Parco nazionale della Maiella, insieme a ricercatori di un laboratorio di microbiologia e all’Università degli studi di Teramo. In Val d’Aosta c’è Hortobot, il contadino robot – evidenzia Coldiretti – che analizza l’orto prima ancora di essere coltivato, si occupa della semina, poi del trapianto, dell’irrigazione, della frollatura del terreno e del raccolto, aiuta a risparmiare energie e acqua ed è in grado di leggere e decifrare anche improvvise avversità meteo. E c’è pure l’agrinfluencer capace in Veneto di creare una community di centinaia di migliaia di agricoltori e allevatori e dare vita a un vero e proprio reality dal nome “Quella pazza fattoria”.

Si Food, il progetto di Terra Felix che recupera i beni confiscati ai clan
La cooperativa sociale agricola Terra Felix di Succivo vince la finale nazionale di Oscar Green nella categoria “fare filiera”, grazie al progetto Si Food, puntando al recupero e alla rigenerazione di beni confiscati alla criminalità organizzata a Santa Maria la Fossa, in provincia di Caserta. È dalla terra confiscata alla camorra, e donata ad una comunità inclusiva per soggetti svantaggiati che nasce – spiega Coldiretti – una filiera agricola in grado di produrre bioplastica e prodotti agricoli di qualità: dalle posate green all’incubatrice di funghi. Terra Felix è un’impresa sociale che scommette su produzioni green e coinvolge persone fragili. Lo fa con il cardo selvatico, che è in grado di rigenerare i terreni senza sprecare energia. Grazie al coinvolgimento di Novamont, partendo dai semi del cardo, si effettua l’estrazione a freddo dell’olio vegetale, che diventa bioplastica, con cui si realizzano shopper, ma anche posate, bicchieri e piatti, oltre che teli per la pacciamatura. Tutto biodegradabile, capace cioè di ritornare alla terra come fertilizzante. Con lo stelo si realizzano panetti per la produzione di funghi cardoncelli.
A ritirare il premio annuale di Coldiretti Giovani Impresa a Roma, a Palazzo Rospigliosi, è stato Nicola Margarita. Soddisfazione per il riconoscimento è stata espressa dalla delegazione di Coldiretti Campania presente alla cerimonia, con il direttore regionale Salvatore Loffreda, la delegata nazionale di Giovani Impresa Veronica Barbati e la delegata regionale Claudia Sorbo, il presidente della federazione di Caserta Manuel Lombardi e il direttore provinciale Giuseppe Miselli, i delegati provinciali Domenico Sabatino, Rino Corbo e Ida Corrado, il segretario regionale di Giovani Impresa Nicola De Ieso.