Brigataes è un collettivo che, a partire dal 1992, opera a Napoli e oggi va esplicandosi come cifra estetica di un unico artista: Aldo Elefante. Il suo lavoro è perfettamente in linea con l’idea di database artistico e anzi sembra quasi accarezzare l’ipotesi di creare un archivio nell’archivio. Cittàlimbo si configura, non a caso, come una serie di monitor sparsi fra i diversi piani del complesso che proiettano in loop immagini e tracce video mute. E’ nella biblioteca che assumono un aspetto più compatto, “parlante” e unitario, ricalcando le sembianze di un grande raccoglitore di dati. Dati che trovano coordinate nel titolo stesso dell’opera: Cittàlimbo Archives. Scritto proprio così, in un continuum grammaticale che fonde lo scheletro geografico di Napoli con le sue storie, con quel “limbo” di artisti, critici, curatori, galleristi e collezionisti che hanno costruito, concepito e diffuso la storia dell’arte a Napoli o in Campania tra il 1950 e il 1980. Sarà infatti possibile, attraverso un trackpad, interagire con la schermata centrale dei monitor posizionati in biblioteca e scegliere tra le testimonianze radunate da Elefante.
Si assiste, allora, non solo ad un progetto di storytelling, che riconosce e mette in chiaro i protagonisti di un palcoscenico culturale oscillante tra passato e presente, ma, anche, alla possibilità di comprendere aspetti del circuito cultura che non sempre riescono a venir fuori. L’arte parla, parla forte, chiara e limpida com’è. Ma è pur vero che a volte è difficile capire chi ci sia dietro l’arte, o meglio chi siano le persone che l’arte la mettono, in un modo o nell’altro, in piedi. Cittàlimbo è anche questo: la possibilità di scoprire protagonisti, volti e voci e riappropriarci di quanto è stato detto e fatto.
Ed è questo, del resto, anche l’intento del Madre e del suo progetto Per_formare una collezione. Far sì che il museo non sia uno spazio ermetico chiuso in sé stesso, confine, ma frontiera aperta, di scambi diretti tra “gli addetti ai lavori” e uno spettatore oggi sempre più coinvolto. La scelta di Brigataes, di dar vita a un’opera interattiva, ma allo stesso tempo di “memoria”, assume allora significati vari e interessanti, creando un ponte solido con il passato e una spinta intuitiva ed intelligente verso il futuro, per un prodotto culturale attraente anche in misura della sua fruibilità.