Città della Scienza, Riccardo Villari: Rilanciare la mission di Città della Scienza

571
in foto Riccardo Villari

È l’unico faro acceso nel deserto di Bagnoli, una delle prime grande istituzioni culturali europee, grazie all’intuizione di Vittorio Silvestrini, che ha come mission la divulgazione di saperi a conoscenze. Con un’utenza annua di 200mila visitatori, tra scuole, gruppi e visitatori individuali, ha numeri di tutto rispetto se confrontati con quelli dei principali musei cittadini.
“Abbiamo riaperto dal venerdì alla domenica, in modo prudenziale, la parte espositiva di Corporea e del Planetario – sottolinea Riccardo Villari, presidente di Città della Scienza – due exhibit straordinari e unici nel loro genere, dedicati rispettivamente alla rappresentazione digitale del corpo umano, con una forte valenza educativa, ed alla conoscenza dell’universo, forze una delle strutture più belle d’Italia”.
Città della Scienza vive il paradosso di essere un brand maggiormente conosciuto all’estero che entro i confini napoletani: da dieci anni, infatti, è il soggetto organizzatore, per conto del Miur e del Ministero degli Esteri, della Settimana Italo-Cinese.
Con un polo congressuale tra i più completi e moderni del Mezzogiorno, tecnologicamente all’avanguardia, Città della Scienza è un punto di riferimento internazionale di confronto sui principali temi dello sviluppo scientifico, anche grazie al Comitato tecnico-scientifico di altissimo livello presieduto da Luigi Nicolais.
“Anche grazie alla presenza del BIC, l’incubatore di impresa – prosegue Villari – credo che vada ricalibrata la mission di Città della Scienza: il nostro ruolo, grazie anche al supporto della Regione Campania, deve essere quello di contribuire alla diffusione dei saperi e della conoscenza nel nostro Paese, contribuendo alla crescita del livello culturale medio in Italia, condizione fondamentale per uno sviluppo economico e sociale realmente all’insegna delle pari opportunità”.
Ma per assolvere a a pieno a questo ruolo, vanno sciolti dei nodi quali quello degli spazi appropriati disponibili, iniziando dall’area del capannone incendiato nel 2013: “il Piano regolatore prevede il rispetto della linea di costa, ma non è stato buttato a terra niente – spiega Villari -. Se messo in sicurezza lo spazio a mare, potrebbe essere attrezzato con una struttura, così come vogliamo riattivare il pontile che in passato era stato utilizzato per il Metrò del Mare: potrebbe rappresentare una valida alternativa di collegamento, a fini turistici e congressuali, con un molo Beverello e il centro città, per un’area altrimenti difficile da raggiungere. Ancora, in assenza di strutture alberghiere è molto difficile pensare ad un vero e proprio sviluppo del nostro polo congressuale.
Non è possibile rimanere fermi – conclude il presidente di Città della Scienza -: siamo pronti anche a reperire le risorse necessarie per rendere quest’area concretamente al servizio dello sviluppo di Napoli e del Mezzogiorno”.