Cisl Campania: Basta con la burocrazia che frena lo sviluppo. Sbarra: Pronti alla mobilitazione

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In foto Luigi Sbarra

“Bisogna mettere al centro il lavoro il lavoro pubblico e l’impegno di chi quotidianamente anima servizi essenziali e lo fa tra mille difficoltà in un vergognoso clima di delegittimazione. Siamo all’assurdo di un Governo che urla di salario minimo e poi è il primo a non rispettare i contratti pubblici. Ma gli adeguamenti non sono gentili concessioni, ma adempimenti doverosi di accordi che vanno onorati fino in fondo”. Luigi Sbarra, segretario generale aggiunto della Cisl, conclude così il convegno organizzato a Napoli da Cisl Campania e Fp Campania “Semplificare per generare lavoro. Una “nuova prospettiva”. La Cisl, aggiunge Sbarra, “è vicina alla mobilitazione delle categorie del Pubblico impiego per il rinnovo e il rispetto di tutti i contratti e la ripartenza della negoziazione decentrata, lo sblocco del turn over e un piano di stabilizzazione dei precari, per investimenti che assicurino digitalizzazione e ammodernamento delle infrastrutture materiali e logiche nelle varie amministrazioni”. Rispondere a queste priorità “significa avviare un grande investimento sulla qualità del lavoro pubblico sulle reti necessarie a svilupparne tutte le potenzialità, riconoscendone la centralità nelle dinamiche di crescita. Una svolta necessaria in tutto il Paese, che si fa impellente soprattutto al Sud, dove le infrastrutture continuano ad essere fatiscenti e la domanda di servizi essenziali estremamente elevata”, ha concluso il sindacalista. In mattinata
Doriana Buonavita, segretaria generale Cisl Campania, aprendo i lavori del convegno si è soffermata sulla necessità di di cambiare rotta. “Dopo le elezioni europee ci auguriamo che si possa mettere fine a questa campagna elettorale perenne e porre mano a tutta una serie di problematiche per lo sviluppo di questo territorio. Parliamo del bonus assunzioni, Resto al Sud, Quota 100 , reddito di cittadinanza – prosegue Buonavita – ed ancora del Fondo di coesione per lo sviluppo 2014-2020 che è destinato a finanziare in buona parte i “Patti per lo sviluppo”, tra cui anche quello per la Campania che assegna alla nostra regione risorse per poco meno di 2,8 miliardi su investimenti complessivi per oltre 9,8. Ad oggi risultano in programmazione appena il 25% delle risorse e sono in esecuzione appena il 34% degli interventi. Bisogna sollecitare Governo e autonomie locali, ad abbandonare definitivamente le farraginose procedure amministrative, occorre eliminare i nodi della burocrazia: le troppe, articolate e stringenti regole, i tempi di risposta lunghi e incerti, i costi inammissibili della macchina pubblica e della stessa politica, limitano di fatto lo sviluppo. La Cisl Campania su questi temi intende sviluppare un’azione sicuramente di proposta e di partecipazione attiva e, dove necessario, di denuncia e mobilitazione, tenuto conto che dalla realizzazione concreta di questi presupposti può dipendere il futuro socio economico della Campania e il riconoscimento concreto dei diritti dei cittadini. Solleciteremo un confronto con il Presidente De Luca e le parti sociali teso a determinare una vera task force di vigilanza e di rete per garantire la svolta delle pubbliche amministrazioni nella nostra regione”
Nel corso della tavola rotonda presieduta dal segretario della Funzione Pubblica della Cisl regionale Lorenzo Medici si è posto l’accento soprattutto su Quota 100 e sull’esodo di 500 mila dipendenti che porteranno alla desertificazione degli uffici pubblici. Tra gli altri interventi, da segnalare quelli di Mattia Fantinati, sottosegretario del Ministero per la Funzione pubblica, il direttore regionale Inps Campania, Giuseppe Greco, il presidente della Giunta regionale Campania, Vincenzo De Luca, Maurizio Petricciol, segretario Generale Cisl Fp nazionale, Vito Grassi, presidente di Confindustria Campania, Roberto Bafundi, direttore dell’Inps di Napoli, Riccardo Realfonzo (Unisannio), direttore della Scuola di Governo del Territorio, Pasquale Granata, direttore di Ifel Campania, Lucio d’Alessandro, rettore del Suor Orsola Benincasa di Napoli, Andrea Castaldo ordinario di diritto penale dell’Università di Salerno.