Una volante per due. “Un’idea spiazzante, non la solita commedia sentimentale con le gag, ma qualcosa di diverso. Con Leo ci siamo annusati, e abbiamo trovato che fosse meraviglioso fare un film insieme: non è un’operazione a tavolino, ma la possibilità di divertirsi”. Alessandro Siani presenta ‘Io e dobbiamo parlare’, da lui scritto (con Gianluca Bernardini), diretto e interpretato al fianco di Leonardo Pieraccioni, che non esita a definire “un’icona, il mio mito”. Produzione Italian International Film (Gruppo Lucisano) con Rai Cinema, dal 19 dicembre nelle sale con 01 Distribution, Io e te dobbiamo parlare è interpretato da Francesca Chillemi, Brenda Lodigiani e Gea Dall’Orto, nonché Euridice Axen, Tommaso Cassissa, Giovanni Esposito, Sergio Friscia, Biagio Izzo, Peppe Lanzetta e Enrico Lo Verso. Sullo schermo, il sodalizio tra Antonio (Siani) e Pieraldo (Pieraccioni): una donna in comune, una figlia a metà e una volante per due, gli agenti di polizia scopriranno che anche il pericolo può essere il loro mestiere. “La comicità non la puoi scrivere, la devi fare e interpretare, qui ho avuto una Nazionale dei comici, i migliori che potessi avere, da Esposito a Friscia”, dice Siani, che di Pieraccioni ammira la capacità di “prendere la vita in modo leggero: ho ritrovato con lui il divertimento che sul set di Natale a New York spartii con Christian De Sica”. Dal canto suo, Pieraccioni parla di “stesso background, veniamo dalle cantine, dal cabaret. Ho scoperto il fiorentino che è in Siani, e il napoletano in me, Totò non è il principe della risata, ma un colore, la tradizione napoletana”. Vedi “Firenze e Napolismussano gli angoli, da sempre”, Leonardo in Alessandro ha “trovato un principino, una persona compita e seriosa”. Solo interprete in un film non lo era dal 1998, da Il mio West di Giovanni Veronesi in cui affiancç Harvey Keitel e David Bowie: “Vorrei fare solo film da attore. Il prossimo 17 febbraio faccio 60 anni, e mi sono messo totalmente nelle mani del regista: spero sia un film da sala piena come un tempo”. Anche Pieraccioni parla di novità, ma rivendica “l’omaggio ai classici, quali Starsky & Hutch, oppure i film di Pozzetto, Montesano, Celentano e Verdone”. Sul presente e futuro prossimo della commedia, genere oggi un po’ deserto dagli spettatori, osserva: “Il pubblico sta davanti tre km rispetto a noi. Oggi debutterei con I laureati? Non so, certo è che si tornerà a raccontare con più rilassatezza, quando tramonterà la “idea fortissima”. Sul versante femminile, Brenda Lodigiani è soddisfatta: “Siani mi ha contenuto, ‘anche meno’ mi ripeteva sul set, ‘riesci a farmela normale?’”, mentre la Chillemi battezza “una gita con amici”, sottolineando “la possibilità di improvvisare rispetto alla finzione”. Sulla opportunità di presenziare al festival della canzone italiana, Pieraccioni conclude: “Sanremo è come i social, una bischerata non te la perdonano. Non vado, mi guardo il mio meraviglioso amico Conti, ci sono andato solo nel 2005 da Panariello con la mutanda slbrata”.