Cinema: addio a James Murakami, scenografo dei film di Eastwood

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James J. Murakami, l’ammirato art director, production designer e scenografo che si è guadagnato un Emmy per “Deadwood” e una nomination all’Oscar per “Changeling – Una storia vera” di Clint Eastwood, con cui ha collaborato a una dozzina di film, è morto all’età di 91 anni al Ronald Reagan Medical Center di Los Angeles. L’annuncio della scomparsa è stato dato dalla moglie Ginger a “The Hollywood Reporter”, precisando che il decesso è legato alle complicazioni dovute a una caduta in casa. Murakami è stato assistente dello scenografo Dean Tavoularis e del regista Francis Ford Coppola per “Il Padrino – Parte II” (1974), “Apocalypse Now” (1979), “Un sogno lungo un giorno” (1981) e “Peggy Sue si è sposata” (1986). In seguito ha collaborato con lo scenografo Henry Bumstead per i film “Gli spietati” (1992), “Mezzanotte nel giardino del bene e del male” (1997) e “Lettere da Iwo Jima” (2006), diretti da Eastwood. Dopo la morte di Bumstead, Murakami si è occupato delle scenografie di altri film di Eastwood come “Gran Torino” (2008), “Changeling – Una storia vera” (2008), “Invictus – L’invicibile” (2009), “Hereafter” (2010), “J. Edgar” (2011), “Di nuovo in gioco” (2012), “Jersey Boys” (2014), “American Sniper” (2014) e “Sully” (2016).

Murakami ha lavorato anche come direttore artistico di “Il migliore” (1984) di Barry Levinson; come assistente del direttore artistico per Alan J. Pakula in “Arriva un cavaliere libero e selvaggio” (1978); per Harold Ramis in “Ricomincio da capo” (1993); per Chris Columbus in “Mrs. Doubtfire” (1993). Come scenografo ha lavorato per Wim Wenders in “Hammett” (1982), per Warren Beatty in “Dick Tracy” (1990), per Phil Alden Robinson in “I signori della truffa” (1992) e per Garry Marshall in “Pretty Princess” (2001). Murakami ha ricevuto un paio di nomination agli Emmy per il suo lavoro su “Deadwood” della Hbo, vincendo nel 2005. Nel corso della sua carriera ha collaborato come direttore artistico e scenografo ai film “60 minuti per Danny Masters” (1982), “WarGames – Giochi di guerra” (1983), “Beverly Hills Cop” (1984), “Prima di mezzanotte” (1988), “Sol Levante” (1993), “L’uomo del giorno dopo” (1997) e “Il re scorpione” (2002). Murakami si è ritirato nel 2016 dopo aver lavorato a “Sully” e due anni dopo ha ricevuto il premio alla carriera dall’Art Directors Guild.