Cinema, Abel Ferrara a Napoli con Nino D’Angelo: in cantiere un progetto per Forcella

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in foto Abel Ferrara

“Torno a Napoli per un progetto teatrale con Nino D’Angelo, a Forcella, nel suo Trianon, lo presenteremo a metà dicembre, non posso dire di più. Ma sono felice di lavorare ancora nella città che amo” anticipa il regista newyorkese Abel Ferrara, presidente della giuria del 42esimo ‘Laceno d’oro-Festival internazionale del cinema di Avellino’ dove ha accompagnato il suo docu ‘Piazza Vittorio’ ambientato nel quartiere romano sua residenza. Ferrara, amico di vecchia data di Nino D’Angelo (che gli dedicò la canzone ‘o mericano’) ha raccontato di avere superato i suoi problemi di dipendenze da cinque anni ”Ad aiutarmi è stata anche la cultura meridionale, la capacità di fare gruppo, e naturalmente il percorso compiuto con la fondazione Leo di Vallo di Maddaloni nel casertano. La mia terapia prevedeva anche non vivere più in città come Napoli e New York, proprio per superare le mie esperienze passate. Ora la mia vita è solo cinema e famiglia”. Lo spettacolo dovrebbe chiamarsi ‘Forcella strit’ e comprendere un laboratorio per ragazzi del popolare quartiere napoletano. Era già stato annunciato da D’angelo, direttore artistico del Trianon, in cartellone per il mese di marzo. Intanto a febbraio 2018 Ferrara dovrebbe iniziare anche le riprese del suo prossimo lungometraggio ‘Siberia’, un progetto che sta costruendo da tempo: girerà in Trentino Alto Adige. ”Mi serve la neve, anche se si parlerà sopratutto di una Siberia interiore – racconta – protagonista sarà Willem Dafoe e al suo fianco ci saranno Isabelle Huppert e Nicolas Cage. Non ho abbandonato neppure l’idea di girare il mio Padre Pio con il volto di Luca Marinelli, la sceneggiatura di Maurizio Braucci è pronta”. Sul caso molestie sessuali che sta sconvolgendo il mondo del cinema, Ferrara, che ha lavorato spesso con Asia Argento (‘attrice ma anche regista una personalità complessa’), dice ”sono favorevole a tutte le rivolte, il problema è atavico, le donne sono sempre state vittima di abusi di potere. Weinstein rischia di divenire un capro espiatorio di una situazione piu’ generale. E credo che Ridley Scott abbia sbagliato a cancellare Kenvin Spacey dal suo film”.