Ciclisti, flash mob in contemporanea a Napoli, Milano, Lecce e Genova: Troppi incidenti, servono nuove piste

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Dopo la prima edizione di “Proteggimi”, un flash-mob che a Milano lo scorso 10 novembre ha coinvolto più di 400 ciclisti, che si sono disposti in una lunga fila umana per proteggere coloro che utilizzano la corsia ciclabile in viale Monza, la protesta si allarga in altre città per chiedere alle amministrazioni pubbliche di proteggere le piste ciclabili esistenti e di estendere la rete dei percorsi ciclabili e al Governo di stanziare i fondi necessari per attuare il piano nazionale della ciclabilità. “Siamo felici che già altre tre città si siano unite per promuovere in contemporanea ciclabili umane. Pedalare in sicurezza deve essere un diritto di tutte le persone, a prescindere da dove vivano. Le tragedie di questi giorni ci dicono che il cammino per la sicurezza stradale degli utenti deboli è purtroppo ancora molto lungo” dichiarano Angelo Lisco e Ilaria Fiorillo del gruppo di ProteggiMi. Le comunità ciclistiche di Genova, Lecce e Napoli hanno infatti deciso di promuovere in contemporanea, domani, la stessa manifestazione realizzata a Milano, che ne organizza una seconda edizione. I flash mob erano già programmati “ma assumono un significato ancora più tragico dopo le morti nei giorni scorsi del ciclista Davide Rebellin e del giovane Manuel Lorenzo Ntube, entrambi uccisi in bici investiti da mezzi a motore” si legge in una nota. Domani, a Milano, appuntamento alle 15, in corso Buenos Aires 77. Dopo la prima edizione in viale Monza, questa volta la mobilitazione “Proteggimi” creerà una “ciclabile umana” lungo la pista in segnaletica realizzata durante la pandemia in corso Buenos Aires, molto utilizzata dalle biciclette (6.500 al giorno in media, quadruplicati rispetto a prima) e purtroppo anche dalle auto che ci parcheggiano sopra, chi per qualche minuto chi per tutta la giornata. Sempre alle 15 appuntamento anche a Genova, in piazza De Ferrari mentre a Lecce la “ciclabile umana” si riunirà dalle 11 in viale Lo Re e a Napoli dalle 8 in galleria Principe di Napoli. Il 20 novembre si tenuta la giornata mondiale del ricordo delle vittime della strada, un’elaborazione dei dati effettuata da Giovanni Mandelli di “Stradapertutti” riporta che la maggior parte degli incidenti avviene in città su strade urbane (73,1%, dati Istat) e che le principali cause di incidente sono sono la distrazione (15,4%), la mancata precedenza (14,3%) e l’eccesso di velocità (10%). Se si vuole puntare a zero morti in strada, serve – secondo i promotori della protesta – intervenire sui mezzi più pesanti che rendono pericolose le nostre strade. Ad esempio abbassare il limite di velocità a 30km/h in città consente di aumentare la sicurezza sulle strade per tutti gli utenti, anche per gli stessi automobilisti che rappresentano in valore assoluto il numero più alto di vittime (1192 nel 2021 – dati Istat).