Chirico rieletto alla guida dell’ente:
Così ho innovato la valle dell’Alento

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Franco Chirico resta saldamente al timone del Consorzio Velia, ente pubblico di bonifica nato nel 1929 su iniziativa dei proprietari dei terreni ricadenti nella parte terminale della Franco Chirico resta saldamente al timone del Consorzio Velia, ente pubblico di bonifica nato nel 1929 su iniziativa dei proprietari dei terreni ricadenti nella parte terminale della valle del fiume Alento. A sostegno dell’avvocato, presidente dell’organismo da circa 50 anni e unico candidato dopo l’esclusione della lista del candidato Felice Parrilli, si sono espressi oltre 500 consorziati. Un’affluenza record, mai registrata negli anni precedenti che premia i risultati conseguiti dal Consorzio sotto la sua gestione. “Risultati obiettivamente notevoli, anche in relazione agli interventi compiuti per la realizzazione di bacini artificiali di accumulo su corsi d’acqua naturali, la cui funzione di laminazione delle piene si è rivelata particolarmente efficace”, spiega Chirico. Che negli anni hamandato in porto una serie di programmi che interessano la valle del Palistro, dove opera un sistema idraulico alimentato dalle dighe Fabbrica, S. Giovanni e le Fosse; la valle del Badolato, in cui è attivo un impianto di distribuzione delle acque accumulate da una traversa sul torrente, integrate all’occorrenza da quelle degli invasi Carmine e Nocellito collocati più a monte; la valle dell’Alento, le cui aree irrigue ricevono le acque della diga di Piano della Rocca, centrando gli obiettivi di razionalizzazione dell’esercizio e di economicità e unitarietà della gestione. Parola d’ordine della gestione Chirico è stata “utilizzo plurimo delle acque”. Vale a dire, spiega il presidente, che “le risorse idriche vanno utilizzate in primo luogo per l’ammodernamento e lo sviluppo del settore agricolo, ma anche per contribuire alla soluzione degli storici problemi di deficit idro-potabile a beneficio di una importante porzione comprensorio, e per fornire energia idroelettrica alla rete nazionale e, in tal modo, acquisire entrate finanziarie in grado di compensare in misura consistente i costi delle attività ordinarie del Consorzio, soprattutto nel campo della manutenzione ed esercizio delle opere e degli impianti, mantenendo a livelli molto ridotti i contributi a carico dei consorziati”. Programmi sviluppati, spiega Chirico, “con una soluzione organizzativo-istituzionale del tutto originale e innovativa, che ha visto la costituzione di Idrocilento Scpa, una Società senza scopi di lucro, partecipata dal Consorzio, alla quale è stata affidata la gestione delle attività di carattere commerciale, come quelle di produzione idroelettrica, estranee ai compiti primari dell’ente, i cui proventi vengono destinati ad iniziative di sviluppo economico e sociale del territorio, nel cui ambito rientrano l’accennato sostegno dei costi di manutenzione delle opere ed i benefici diretti sul contenimento dei contributi di bonifica”. La chiave per lo sviluppo del territorio è l’innovazione. “Per la gestione di attività specialistiche in campo tecnologico il Consorzio ha promosso la Società consortile ”Iside” che, avvalendosi di apparecchiature all’avanguardia, cura il monitoraggio e controllo delle dighe in esercizio, con riferimento anche a quelle presenti in altre regioni”, dice Chirico. Tornando agli interventi di valorizzazione del territorio, vanno citati quelli di riqualificazione e inserimento ambientale. “Il più importante – continua Chirico – riguarda la diga sull’Alento, la cui realizzazione, per le implicazioni di ordine ambientale, ha fin dall’inizio indotto a impostare una serie di interventi capaci di trasformare un lavoro di forte impatto, qual’era la costruzione dell’invaso, in un’occasione di valorizzazione dei luoghi sotto il profilo naturalistico-ambientale”.