Chiesa, riuniti a Napoli i responsabili delle 26 mense

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In foto il cardinale e arcivescovo di Napoli, Crescenzio Sepe

“Fare bene il bene”. È “una certezza più che un invito” che il cardinale di Napoli, Crescenzio Sepe, ha espresso rivolgendosi ai circa trenta responsabili delle 26 mense aperte a persone indigenti, convocati in Episcopio attraverso il direttore diocesano della Caritas, don Enzo Cozzolino. Il cardinale Sepe ha sottolineato la necessità di assicurare ogni possibile conforto tenuto conto che al centro di tale particolare forma di apostolato resta la persona da accogliere, assistere, ascoltare e sostenere, in un clima di familiarità e nel rispetto assoluto della sua dignità. L’incontro, espressamente voluto dall’arcivescovo e coordinato dal direttore Cozzolino e dal vice direttore Giancamillo Trani, ha voluto essere un momento di riflessione e di verifica sull’attività di carità che quotidianamente, con modalità sia pure diverse, viene svolto sul territorio dell’Arcidiocesi da parrocchie, comunità religiose e laicato. In buona sostanza, “si è voluto dare luogo ad una panoramica sulla realtà nella quale viene svolta questa preziosa attività assistenziale per assicurare a un piccolo “esercito” di persone che, vagando per le strade cittadine, avvertono il bisogno di trovare un rifugio, benché temporaneo, e un po’ di ristoro per soddisfare le esigenze basilari di ogni persona umana. Per la circostanza, è stato ricordato che il servizio, di grande valore umanitario, richiede non soltanto la disponibilità dei tantissimi volontari, ma anche uno sforzo economico che spesso sfugge ai più ma che è senz’altro consistente”. “Va detto, infatti, che i circa 3000 pasti, che ogni giorno vengono offerti a persone senza fissa dimora ma pure a persone e famiglie povere, sono soltanto una parte senz’altro importante e indispensabile – si sottolinea – dell’intera opera di carità nella quale rientrano anche l’ospitalità notturna o diurna, il servizio docce, assistenza medica e farmaceutica, gli aiuti economici laddove necessari, la distribuzione serale di viveri, coperte e vestiario”. “Si tratta di un impegno finanziario di non poco conto che viene affrontato nel nome della carità cristiana ma che costituisce comunque un problema marginale rispetto all’aiuto e alla vicinanza che vanno testimoniati ai fratelli nel nome e nel segno dell’amore di Cristo per l’umanità. In questa ottica e con tale spirito, il Cardinale Arcivescovo ha rivolto ai convenuti e ai Volontari impegnati parole di profonda gratitudine della Chiesa di Napoli, incoraggiando tutti e invitandoli a far pervenire segnalazione di ogni eventuale criticità, che si valuterà opportunamente e si cercherà di risolvere nella maniera dovuta”, conclude la nota.