Augusto, considerato da molti storici il primo Imperatore di Roma, tra le tante innovazioni che introdusse nel modo di governare quella città, diede una forma pressoché istituzionale alla pausa dal lavoro estiva. In sintesi regolò il riposo che i lavoratori dei campi si concedevano nel periodo più caldo dell’ anno. Quell’imperatore giustamente tenne conto che, già a fine agosto, quella gente di campagna era solita riprendere l’attività, accingendosi già da quei giorni a vendemmiare: a quei tempi l’ uva maturava notevolmente prima di ora.
L ‘autunno era, già allora e insieme alla primavera, il periodo di maggiore attività per quei lavoratori dei campi. Quindi era opportuno che, all’arrivo di quella stagione, gli agricoltori si fossero trovati in piena efficienza. Una nota di colore: il termine ferragosto deriverebbe da feriae Augusti e può far piacere crederlo. Da alcuni anni si può considerare con un po’ di fantasia il dies a quo si sta verificando l’aumento del lavoro dei rappresentanti al Parlamento degli italiani nel 24 giugno del 1963 . Inizia con il varo del primo “governo balneare” degli ultimi tempi, presieduto da Giovanni Leone, una netta inversione dei consueti ritmi di lavoro. Prima di quella data si trattava infatti di svolgere incombenze di routine, mentre ben altre sono quelle che dovranno essere portate a termine entro l’ estate dai politici e da quanti operano con loro attualmente, sia in sede nazionale che europea. Senza contare che la Premier a breve, dovrà recarsi a Washington su invito del Presidente degli USA, già si potrebbe affermare che c’è tanta carne sul fuoco e non sarebbe un’ esagerazione. Quanta di essa sia di buon taglio e quante siano le frattaglie è difficile stabilirlo e tutto ciò fá la differenza. Intendendo in tal modo che sulla stessa graticola-tavolo da lavoro, le cose meno importanti sono poste all’attenzione degli addetti ai lavori alla stessa stregua di argomenti che potrebbero influire non poco sulla riuscita del processo di ripresa post Covid in corso anche nel Paese.
Sta accadendo così che il caldo – un attenuante bisogna pur darla ai governanti..!- abbia dato maggior vigore alle spiegazioni che, provenienti ab alto loco, fanno mettere in dubbio agli italiani la loro stessa capacità di intendere. Con ordine. Oggi e domani i Capi di Governo della EU saranno a Bruxelles per il loro incontro periodico e gli argomenti da trattare in quella sede sono numerosi. Per quanto riguarda la Premier romana, la stessa ha portato nella borsa tra l’altro due note, la prima di esse definibile da subito stonata, pur non essendo musicale. La stessa riguarda la ratifica del Mes, precisamente che i capi di governo degli altri stati membri della EU dovranno prendere atto che quell’ argomento ritornerà in discussione nei palazzi della politica dell’ Urbe alla fine dell’estate. Con l’augurio che in quella seduta si proceda anche alla sua ratifica. Si chiuderebbe così, in maniera riprovevole ma non troppo, una commedia degli equivoci che sta durando giá da troppo tempo. Solo per non mettere il carro davanti ai buoi, cioè non avvilirsi, è preferibile, questa volta si, rimandare a data da stabilirsi la disamina dell’ elenco delle disfunzioni a cui andrebbero incontro tutti i paesi membri della EU, non esclusa la stessa Italia, se quel testo non fosse sottoscritto, anche da chi di competenza per il Paese.
L’altro dei due argomenti che la Giorgia nazionale ha messo sul tavolo una volta in Belgio, è l’atteggiamento non proprio consono alle esigenze del momento da parte della Bce, per essa la Presidente Lagarde, L’ osservazione dei ministri economici affiancati alla Premier è che l’ attivazione di un rialzo dei tassi dell’ euro con una velocità paragonabile a quella delle automobili che in USA gareggiano nel campionato delle stock cars, le stesse che alla partenza arrivano a impennarsi. L’ interrogativo che si è posto è ha posto alla sala il Capostazione al dopocena che il dopolavoro organizza settimanalmente, il giovedì, è stata poco meno che spiazzante. Quel quadro ( nell’ organigramma delle Ferrovie, n.b.) ha illustrato come segue la situazione italiana: l’ inflazione è ancora alta, nonostante si in corso la somministrazione di antidoti contro il veleno inflazione che, per il ridotto intervallo temporale in cui sono stati assunti dall’ economia del Paese, avrebbero dovuto avere lo stesso effetto degli spinaci su Braccio di Ferro. Sono stati, invece, abbastanza deludenti, per non dire altro. Come se non bastasse, ha proseguito quell’ alto grado del trasporto su rotaia, la BCE continuerà nella manovra al rialzo attualmente in essere sine die. Il Presidente della Bocciofila ha subito aggiunto che nella EU si sta verificando qualcosa di molto simile all’ accanimento terapeutico nei confronti dei malati gravi. A voler essere obiettivi, non una delle considerazioni fatte in quella dotta riunione è andata fuori dal seminato. Si è comunque discusso fino a tarda notte dell’ argomento e le conclusioni che hanno tirato fuori quei pensatori scelti non mostrano punti deboli. La prima, se il costo del carrello della spesa continua a aumentare in costanza di redditi invariati da anni, come possono crescere i consumi? Non è che l’occupazione e la produttività siano alquanto sfasati nonostante i pacchi di notizie che vorrebbero tranquillizzare la popolazione siano confezionati con scarsa onestà mentale? Se il tutto si riducesse a una discussione accademica, potrebbe risultare anche piacevole. Invece è la reale situazione del Paese, che non offre alcuno spunto per credere che lo stesso si stia avviando verso un periodo di ferie, per quanto meritate, da trascorrere all’insegna della tranquillità, anche se solo per qualche giorno.