Che bisogno c’è di primarie per la destra?

43

Tutti accampano diritti e ognuno spiega le proprie ragioni, tranne lei. Trionfano egoismo e ambizione, bugie e i soliti imbrogli. Il futuro del paese è secondario. È evidente, però, che il ruolo spetta a lei, seppure senza valutarne i meriti, solo per esclusione. Infatti, uno è impedito dalla legge Severino (e non ha trovato alcun erede col quid), l’altro è proprio impresentabile. Non c’è gara. Certo, non è un gigante, non possiede una grande cultura, né carisma, ma è la più decente, la sola proponibile. Almeno, ha la giusta formazione, essendo cresciuta a latte e politica. Saranno, poi, gli elettori a valutare se la sua coerenza costituisce un valore o – di questi tempi – un ostacolo.

Prospettive di vita

Tutti d’accordo nel dover combattere la violenza contro le donne. È già un bel risultato in un’Italia volgare e rissosa. Sul come, invece, è difficile trovare un’intesa. Ogni soluzione fa pochi proseliti. La maggior parte sono contrari. Tutti vogliono avere ragione. Ognuno si batte fino alla morte perché prevalga la propria. Questo è il concetto di libertà e democrazia che insulti, degrado e corruzione ci hanno trasmesso negli ultimi anni. Ecco perché siamo fermi. Qualsiasi iniziativa è sbagliata. Ieri quella della Lorenzin, oggi della Maggioni. Una bimba riflette ad alta voce: da grande finirò in ospedale perché mio marito mi picchierà. Protestano perché la previsione è ottimista?

È ancora il vicario di Cristo?

Non si è mai visto un Pontefice così contestato dall’ortodossia cattolica. Anche da noi ci sono gli integralisti, che interpretano il Vangelo meglio del Capo. Poi, biasimiamo il fondamentalismo islamico. Certo, non c’è la stessa violenza, ma neppure misericordia. I poveri si possono amare, ma senza esagerare. Francesco, invece, non pensa ad altro. Non è questo il verbo di Cristo? Non vogliamo mica criticare anche Lui! Ogni volta che allarga le braccia per accogliere chi si è pentito di avere peccato, si scatenano le più volgari polemiche. Gay e divorziati debbono rimanere fuori dalla Chiesa. Al rogo le donne che abortiscono. Lui le considera vittime della miseria e del degrado che bisogna confortare. Ecco perché vive a Santa Marta, anziché nelle sacre stanze. Non vuole fare la fine di Giovanni Paolo I.

Che figura!

Mentre ovunque nel mondo si cerca l’uomo dalle idee nuove e, se possibile, rivoluzionarie, Sarkozy pretendeva l’Eliseo bis. Non ricordava di essere stato battuto da Hollande, non certo il massimo come leader. Anche Carlà ci aveva preso gusto e non lo ha consigliarlo. Gli elettori francesi hanno sempre dato lezioni di buonsenso e saggezza all’Europa, che, però, è una pessima allieva. Quando si tratta di salvare il prestigio del paese e la democrazia, intellettuali e proletari, ricchi e poveri, destra e sinistra si coalizzano perché prima di tutto viene la Francia. In Italia, invece, Le Pen ambirebbe al governo perché si pensa solo a sommare voti. Parisi non l’aveva capito. Quando l’hanno cacciato non si è offeso. Ha accettato un altro incarico.

Le sentenze vorremmo scriverle noi

Quando un mascalzone che dovrebbe marcire in prigione viene rilasciato poche ore dopo, diamo la colpa alla magistratura. Le attribuiamo anche la responsabilità di condannare i delinquenti che ci stanno simpatici e vorremmo assolti. Purtroppo non è merito né colpa dei giudici. Sono le leggi fatte male, cioè che non coincidono con le esigenze di sicurezza dei cittadini. L’Italia ha il sistema giudiziario più permissivo del mondo. Lo chiamano garantista, ma, in realtà, consente a chiunque di delinquere e rimanere impunito. Tanto, in caso di condanna, prima della Cassazione, arriva la prescrizione. Vengono da tutta Europa per svaligiare appartamenti e penetrare i conti correnti bancari, truffare gli anziani. Ma noi odiamo di più i migranti.