Centinaia di trattori bloccano il casello di Orte: “Andremo a Roma”

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No all’Europa delle lobby, vogliamo risposte dal governo

Roma, 3 feb. (askanews) – Centinaia di trattori hanno bloccato l’accesso al casello di Orte, in provincia di Viterbo, snodo autostradale cruciale verso Roma, per protestare contro l’aumento dei costi di produzione e il peggioramento del tenore di vita. Come già in altri paesi europei, gli agricoltori italiani si mobilitano e annunciano di voler raggiungere la Capitale. Sui cartelli le scritte “L’agricoltura è fallita, proteggiamo il Made in Italy e gli italiani” o “Se sano vuoi mangiare, l’agricoltura avanti devi andare”. E ancora: “Ci state togliendo quel poco di dignità rimasta” e “La vostra troppa burocrazia ci sta distruggendo”. Domenico Chiergi, agricoltore: “Da questa manifestazione aspettiamo delle risposte dal governo. Le risposte le devono dare a noi, non ad altre persone che non fanno gli agricoltori e che rappresentano gli agricoltori. É una situazione critica, non possiamo fare gli schiavi dentro le nostre aziende”, ha spiegato a France Presse. “Venti, trenta, quarant’anni fa è stata costruita l’Europa dei popoli, oggi ci troviamo l’Europa delle lobby. Adesso leviamo questa Europa, poi se ci credete ancora rifatela l’Europa dei popoli, perché io non ci credo più, non si doveva arrivare a questa condizione”, ha aggiunto Chiergi. Felice Antonio Monfeli, agricoltore, ha annunciato: “Andremo a Roma tutti insieme, tutta l’Italia insieme. L’agricoltura italiana si è svegliata, sta avvenendo un fatto storico: gli agricoltori per la prima volta nella storia uniti, in un’unica bandiera, quella italiana”. “La prima cosa: l’unione di questi ragazzi, di queste persone, che verranno lì con noi, per voltare pagina, per cambiare qualcosa, ma non solo dell’agricoltura, della società italiana, perché la speranza non c’è più tra i giovani e noi la vogliamo ridare possibilmente”, ha concluso Monfeli.Felice Antonio Monfeli, agricoltore, ha annunciato:”Andremo a Roma tutti insieme, tutta l’Italia insieme. L’agricoltura italiana si è svegliata, sta avvenendo un fatto storico: gli agricoltori per la prima volta nella storia uniti, in un’unica bandiera, quella italiana”.”La prima cosa: l’unione di questi ragazzi, di queste persone, che verranno lì con noi, per voltare pagina, per cambiare qualcosa, ma non solo dell’agricoltura, della società italiana, perché la speranza non c’è più tra i giovani e noi la vogliamo ridare possibilmente”, ha concluso.