Catcalling

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(fonte YouTube)

In questi giorni non si fa altro che parlare di un fenomeno chiamato “Catcalling”, ovvero molestie di strada che consistono principalmente in allusioni sessuali, gesti e commenti indesiderati da parte di estranei.
È un fenomeno più diffuso di quanto non si creda e, soprattutto, di una rilevanza e pericolosità superiori a quelle che vengono comunemente accordate.
Per pericolosità si intende la grande paura e il disagio che queste molestie possono provocare in chi le subisce. È successo a tutte di essere destinatarie di commenti in strada apparentemente “gratificanti” da persone estranee, ed è successo a tutte di sentirsi contrariate nel riceverle.
Non sempre queste molestie vengono categorizzate come tali poiché non sono manifeste le intenzioni di chi le mette in atto. Ma si tratta di vere e proprie violenze, al pari di quelle fisiche.
Il dibattito sull’argomento è molto acceso: c’è chi concorda sulla pericolosità di questo genere di avance sessuali e chi invece ritiene che sia esagerato attribuire loro troppa importanza. Ma ci sarà un motivo per cui molte ragazze preferiscono uscire in compagnia soprattutto quando cala la luce del sole?
Quando un fenomeno rischia di influenzare le nostre scelte quotidiane vuol dire che il problema non è da sottovalutare. È avvilente veder sminuire qualcosa che per qualcuno riveste un carattere di grande delicatezza.
L’autore del “Catcalling” è in genere cosciente delle reazioni spiacevoli che provoca e nonostante tutto, o forse anche per questo, non si trattiene dal gesto. È sbagliato cercare giustificazioni per comportamenti che risultano odiosi a tante ragazze e donne ingiustamente impaurite e mortificate dall’ennesimo giovane/adulto in vena di smargiassate.
La scelta di evitare posti poco affollati o di uscire in compagnia quando fa buio è una conseguenza di azioni sgradevoli. E nessuna motivazione potrà far cambiare idea alla gran parte delle persone, che abbiano subito o meno la mortificazione che deriva da questi comportamenti.