Cassa nazionale del Notariato, a Napoli il 13 e 14 settembre la prima convention

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in foto Vincenzo Pappa Monteforte

Esperti e politici a confronto sul palco della prima convention organizzata dalla Cassa Nazionale del Notariato che si terrà a Napoli dal 13 al 14 settembre e sarà dedicata a “Previdenza complementare e compenso professionale”. Per il presidente della Cassa, Vincenzo Pappa Monteforte, “il tema, di grande attualità, merita un’attenzione non estemporanea, come, invece, è stato fatto troppo spesso, correlando gli argomenti economici, oltreché alla finanza e alla politica monetaria, ma alla demografia, alla previdenza”. “Ci si rende sempre più conto che i malesseri dell’economia (americana o europea che sia) non possono essere risolti con le sole manovre sui tassi di interesse. E anche i corpi intermedi devono far sentire in proposito la propria voce, offrire un contributo finalizzato ad orientare i decisori politici, supportati da chi quotidianamente vive il peso di certe scelte strategiche, a volte, non coerenti rispetto al quadro d’insieme”, avverte. “L’auspicio è che l’occasione serva a far muovere i primi passi verso una sorta di ”simposio di Jackson Hole”, nel corso del quale i maggiori esperti, unitamente ai responsabili dell’azione di governo, discutano di previdenza”, sottolinea. “I dati e le analisi che vengono puntualmente pubblicate non sempre sembrano muoversi nella stessa direzione -sottolinea Pappa Monteforte -secondo l’ultimo report Covip, si riscontra l’aumento delle adesioni alle forme di previdenza complementare, mentre per Ania (l’Associazione nazionale delle Assicurazioni) solo 9,4 milioni di lavoratori, pari a 1/3 della forza lavoro complessiva, tutelano il proprio futuro con una pensione integrativa”.
”Ma numeri a parte -afferma Pappa Monteforte- al centro del dibattito non può che esserci la sostenibilità del sistema, pubblico e privato, e l’adeguatezza delle prestazioni future. L’inverno demografico è, ormai, una realtà, la discontinuità lavorativa, insieme al calo dei redditi, non fanno che attivare un ‘giusto allarme’, al quale si può rispondere esclusivamente con la consapevolezza dell’oggi e lo studio di nuovi strumenti, norme e pianificazione del cammino futuro, con un’attenzione maggiore verso giovani e donne”. Per il presidente della Cassa del Notariato, ”c’è da decidere come far capire ai giovani che il secondo pilastro pensionistico è sicuramente importante, quale supporto alla previdenza di primo livello. Ma in quale modo? Sgravi fiscali? Campagne di comunicazione? Sicuramente necessita un’azione condivisa tra i decisori politici e gli attori interessati”. “Di entrambi i ricordati strumenti ha parlato, proprio in questi giorni, il ministro del Lavoro, Marina Calderone, richiamando il trasferimento automatico del tfr ai fondi pensione, in assenza di diversa determinazione del lavoratore (c.d. silenzio assenso). Lo stesso ministro ha, però, evidenziato come la poca ed imprecisa divulgazione della previdenza complementare nei confronti delle giovani generazioni, sia stato uno degli elementi che ne ha determinato una scarsa appetibilità. Eppure, a fine 2023, il totale degli iscritti alla previdenza complementare è arrivato a 9,6 milioni, in crescita del 3,7% rispetto all’anno precedente (rispetto alla forza lavoro, la percentuale è del 36,9%). Con rendimenti di sicuro interesse”, prosegue. ”Qualunque azione si deciderà di mettere in campo -conclude il presidente della cassa del Notariato – si dovranno fare i conti con le trasformazioni del mercato del lavoro, la possibilità del risparmio del singolo e della famiglia, gli investimenti che il Governo intenderà e potrà fare sulla previdenza complementare. Da parte nostra, l’attenzione al tema c’è! Ed è tanta da dedicare la due giorni della nostra prima Convention ad un dibattito trasparente, aperto e costruttivo. Siamo consapevoli che in ballo c’è il futuro di intere generazioni di iscritti che ancora investono e credono nella libera professione. Abbiamo la responsabilità di fare il possibile per garantire loro, oltre ad una esistenza adeguata, una vecchiaia dignitosa e serena. Credo che siamo ancora in tempo, ma non possiamo illuderci di poter rimandare sine die decisioni coraggiose”.