Casoria, approvato il rendiconto. Pd e M5S si astengono. Barra: Altri 6 mln di avanzo per archiviare dissesto

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“Abbiamo già trasferito al Ministero 15 milioni di euro, oggi con l’approvazione del rendiconto 2023 siamo pronti ad inviare all’Organismo straordinario di liquidazione altri 6 milioni e 125 mila euro di avanzo di amministrazione. Grazie alla procedura semplificata di dissesto, che ci ha consentito di portare il debito al 50 per cento attraverso un patto civico fatto con i cittadini, il disastro finanziario in cui era piombata la città è quasi del tutto archiviato. Sono soldi veri, non frutto di prestiti e cambiali da far pagare ai nostri giovani a rischio di ipotecargli il futuro. E’ la naturale conclusione di un percorso virtuoso che porterà Casoria ad essere libera, libera di investire per lo sviluppo, senza più vincoli di bilancio, senza più zavorre. E’ l’inizio di una nuova era”. Lo ha detto Giuseppe Barra, presidente della II Commissione Bilancio, Tributi, Sviluppo economico e Patrimonio del Comune di Casoria (Na), nell’ambito dell’odierna seduta consiliare con all’ordine del giorno al primo punto l’approvazione della “relazione sulla gestione e del rendiconto della gestione per l’esercizio finanziario 2023”, licenziata dall’assemblea con l’astensione di Pd e M5S.

“Come di molti di voi sapranno – ha dichiarato in aula il consigliere Giuseppe Barra – sono stato un paladino della procedura semplificata di dissesto. Tanti di voi lo ricorderanno per averlo sentito più volte dalla mia stessa voce proprio in quest’aula e sin dall’inizio, dall’insediamento del Consiglio comunale. Il dissesto era ed è l’unico modo per far ripartire Casoria. Quale sarebbe stato infatti il rischio se non avessimo scelto questa strada: una ‘rapina’ ai danni dei nostri figli, dei nostri nipoti, dei futuri cittadini casoriani. Debito su debito. Prestiti, mutui servizi negati. Ecco perché abbiamo scelto la strada, ormai cinque anni fa, del risanamento. Non tagli lineari, lacrime e sangue, ma un’attenta verifica delle entrate non riscosse, una rimodulazione delle tariffe, un taglio ai costi della politica, una nuova e più moderna gestione del bilancio e della macchina comunale”.