Caso Mercadante, parla Giannola:
Massimo danno al più bel progetto

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Ho bisogno di pensare con calma. Per prima cosa l’assemblea dei soci la dovrei indire io, ma mi prendero’ i tempi necessari”. A dichiararlo il presidente Ho bisogno di pensare con calma. Per prima cosa l’assemblea dei soci la dovrei indire io, ma mi prendero’ i tempi necessari”. A dichiararlo il presidente del cda dell’associazione teatro Stabile di Napoli, Adriano Giannola, commentando la delibera di mercoledi’ proposta dal sindaco di Napoli Luigi de Magistris e approvata dalla giunta comunale. Professore universitario e presidente Svimez, Giannola ha deciso di restare al proprio posto e di rimettere la decisione in merito al suo incarico all’Assemblea dei soci: “Se in caso di votazione nel Cda posso confidare sul garantismo di Caldoro? Ogni istituzione segue un proprio stile – ha affermato – e ciascuno agira’ come ritiene giusto, intanto ringrazio Caldoro per le sue parole“. La procura di Napoli ha avviato un’indagine dopo la presentazione di un esposto da parte di una delle candidate alle 15 assunzioni. Stamattina i finanzieri hanno acquisito la documentazione delle procedure del concorso nella sede del teatro Mercadante. Se ci fossero sviluppi giudiziari: “Noi abbiamo reso disponibili gli atti agli interessati – ha chiarito Giannola – se la magistratura decidera’ di procedere non vedo come il teatro sia imputabile. Non siamo entrati nel merito di niente, proprio per evitare di avere problemi in seguito, abbiamo affidato la gara ad una societa’ esterna, in commissione c’era una maggioranza di rappresentanze esterne al teatro, in piu’ a coordinare la procedura giuristi del lavoro. Guardi se si scopre un complotto io non mi sento responsabile. Noi per le assunzioni potevamo procedere, come ente privato, per chiamata diretta“. Sulla decisione di de Magistris: “Ribadisco ancora una volta che il Sindaco di Napoli era d’accordo su tutto – ha spiegato Giannola – e con lui abbiamo concordato la procedura per il concorso, che abbiamo affidato ad una societa’ esterna. Oltretutto a presiedere il tutto, come presidente di commissione, c’era un Procuratore della Repubblica. Non capisco cosa abbia da obiettare, se non dare alla piazza la sua decisione. Come ho gia’ detto – ha aggiunto – ad oggi nulla mi e’ stato notificato, nessuno mi ha chiamato, e’ stata una forma peculiare non istituzionale. Mi meraviglia che, sempre a mezzo stampa, de Magistris mi abbia chiesto di fare appello alla mia sensibilita’ e al mio senso di responsabilita’. Io ricopro un incarico gratuito – ha sottolineato – che comporta tanti grattacapi, stiamo lavorando da oltre un anno con determinazione al progetto di far diventare lo Stabile di Napoli un Teatro nazionale, ma temo che con quest’atmosfera, senza una governance garantita, non so se accetteranno la nostra richiesta. Vedo che e’ stato fatto il massimo danno al piu’ bel progetto. Ci sono riusciti per colpe distribuite e grosse manovre. Sono soprattutto stupito dei tempi, dei modi e delle coincidenze che si sono verificate, si tratta a mio avviso di una vicenda tristissima“.