Caso Graziano, cade l’accusa per associazione mafiosa. I Dem: Basta gogne mediatiche

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Pur rispettosi dell’operato della magistratura, avevamo espresso fin dalle prime ore la nostra ferma convinzione che il collega Stefano Graziano potesse chiarire la propria posizione in merito alle accuse che gli erano state contestate nell’ambito dell’inchiesta condotta dalla Dda di Napoli. Così è stato“. Lo dichiara in una nota Mario Casillo, presidente del gruppo consiliare del Pd alla Regione Campania. “Oggi nei confronti di Graziano – ha aggiunto il democrat – è caduta l’ipotesi di concorso esterno in associazione mafiosa, per questo quanto accaduto deve indurci a una serie riflessione. Il consigliere Graziano, pur chiedendo da subito ai magistrati di essere ascoltato in merito ai fatti che gli venivano addebitati, e presentando conseguentemente le dimissioni dal gruppo del Pd, è stato al centro di un’indegna campagna denigratoria, soprattutto da una parte di alcuni consiglieri regionali che si sono arrogati il diritto di emettere giudizi di condanna definitiva. Il tutto – ha concluso Casillo – mentre l’autorità giudiziaria stava appunto chiarendo la posizione di Graziano“.
 
La Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli ha svolto in tempi brevi le indagini di sua competenza e ha deciso di avanzare una richiesta di archiviazione al Gip per il reato di cui all’art. 416bis, concorso esterno in associazione mafiosa, e la trasmissione degli atti, per competenza, alla Procura di Santa Maria Capua Vetere perché voglia indagare e valutare in merito ad una presunta violazione della legge elettorale. In attesa della decisione del Gip e delle ulteriori determinazioni della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere la difesa – precisano gli avvocati di Graziano Michele Cerabona e Antonio Villani – sicura della correttezza dei comportamenti del loro assistito, confida che l’intera vicenda possa chiudersi positivamente e al più prestò”.