Case vacanza, boom a Napoli e provincia: +25% nei primi 7 mesi dell’anno. Ma dilaga l’abusivismo

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Negli ultimi due mesi, i finanzieri del Comando provinciale di Napoli hanno individuato 32 bed & breakfast abusivi nel capoluogo partenopeo (Quartieri Spagnoli, Avvocata e Fuorigrotta), nelle isole di Capri e Ischia nonche’ nei comuni di Torre del Greco, Torre Annunziata, Castellammare di Stabia e Massa Lubrense. La citta’ di Napoli – riferisce una nota – si e’ confermata, anche quest’anno, una delle mete piu’ visitate d’Italia, con livelli di affluenza senza precedenti grazie alla cultura, al patrimonio storico, alle bellezze naturali e al folklore che la caratterizzano. Conseguentemente, si e’ assistito a un significativo aumento delle attivita’ economiche volte ad assicurare una sempre maggiore capacita’ ricettiva. E’ il caso delle attivita’ di “Affittacamere, case per vacanze, bed and breakfast e residence” che, nei primi sette mesi dell’anno, hanno registrato un incremento del 24,60 per cento rispetto allo stesso periodo del 2023. Purtuttavia, tali nuove possibilita’ di guadagno attraggono anche chi, in spregio alle regole, offre analoghi servizi senza adempiere ai prescritti adempimenti di legge al fine di sottrarsi al pagamento delle imposte. Al fine di eludere i controlli, gran parte delle predette attivita’ abusive – ciascuna con capacita’ ricettiva media di quattro-sei ospiti – era all’interno di immobili condominiali.

I prezzi praticati sono risultati in linea con la media di mercato ed e’ stata riscontrata, quale principale modalita’ di pagamento, il denaro contante all’atto dell’arrivo presso la struttura (pochi sono stati i casi di pagamento con mezzi tracciabili – bancomat, carte di credito, PostePay, ecc.). A Massa Lubrense, sono risultate adibite a strutture ricettive quattro ville di lusso (tre delle quali dichiarate come prime abitazioni) in localita’ Termini, poco distante dal mare, con capienza dalle sei alle otto persone ciascuna, per pernottare nelle quali il corrispettivo richiesto andava dai 2 ai 3 mila euro a settimana. A Forio d’Ischia, un soggetto, completamente sconosciuto al fisco, gestiva quattro miniappartamenti all’interno di un unico immobile, ognuno con ingresso indipendente, fornendo molteplici servizi accessori con caratteristiche tipiche della forma imprenditoriale (servizi di ristorazione, pulizia giornaliera, posto auto, ecc.). Pur del tutto illegali, i sopracitati b&b venivano pubblicizzati a mezzo dei principali portali web di prenotazione (Booking, Airbnb, Trivago, ecc.), peraltro arricchiti da numerose recensioni.

Nei confronti dei responsabili sono state contestate sanzioni amministrative fino a 10.000 euro (mancanza della Scia, di autorizzazioni e/o documentazione amministrativa, mancata esposizione dei prezzi praticati) e sono stati avviati controlli di natura fiscale per la quantificazione delle imposte evase. In tale contesto, a Bacoli i finanzieri hanno contestato, peraltro, a un soggetto l’omessa dichiarazione dei redditi provenienti dai canoni di locazione di immobili di sua proprieta’ adibiti a “case vacanza”, per 29.400 euro. L’attivita’, condotta anche nei confronti delle strutture ricettive regolari, ha permesso di individuare 27 soggetti che hanno omesso di comunicare la presenza degli alloggiati all’autorita’ di Pubblica Sicurezza. I responsabili sono stati denunciati all’Autorita’ Giudiziaria. In sette casi, invece, e’ stato constatato il mancato utilizzo del Codice unico identificativo delle strutture ricettive (Cusr), con sanzione amministrativa, per i trasgressori, fino a 1.000 euro. Le operazioni di servizio si inseriscono in un piu’ ampio piano di controlli intensificati dal Comando provinciale della Guardia di finanza di Napoli, in concomitanza con l’arrivo massiccio di turisti nelle localita’ a maggiore vocazione turistica, con l’obiettivo di prevenire e reprimere i fenomeni di illegalita’ che danneggiano gli esercenti onesti e l’economia locale.