Casa Corriere: Cottarelli, Zigon e Realacci a dialogo su formazione e lavoro

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in foto un momento del panel con Realacci, Zigon e Cottarelli a Casa Corriere

di Michela Russo

Anche quest’anno a Napoli è tornato l’evento “Casa Corriere”, tre giornate di dicembre piene di eventi e di ospiti, invitati a dialogare con giornalisti della testata giornalistica riguardo una tematica centrale “Etica: il coraggio delle scelte”. Dal primo al tre dicembre gli incontri sono spaziati tantissimo, con ospiti d’eccezione come il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, vari scrittori, e gli attori del cast di Mare Fuori.

Il sabato pomeriggio una delle declinazioni a sfondo economico del tema scelto è stata oggetto di un dibattito chiamato “capitale umano”, con vari interlocutori, che tramite il loro punto di vista, hanno offerto un piccolo spiraglio sul loro ambiente lavorativo.

“Le persone sono l’unica cosa che conta”, è stata infatti la battuta d’inizio del politico Carlo Cottarelli, che ha insistito maggiormente sulla necessaria, e tuttora non abbastanza sviluppata, formazione degli studenti e gli universitari italiani. Prosegue poi, in un secondo intervento, menzionando l’evoluzione tecnologica, che in quanto potenziale manodopera, può legittimamente spaventare gli italiani. Ciò che principalmente Cottarelli ha spiegato è che l’introduzione dell’intelligenza artificiale sarà, come lo sono state in passato altre novità meccaniche, semplicemente un mezzo per aumentare la produttività delle aziende, permettendoci di diminuire il lavoro, o produrre di più.

Queste due tesi sono state generalmente trattate anche dagli altri invitati, in particolare dall’imprenditore Marco Zigon, presidente del Gruppo Getra e della Matching Energies Foundation, che ha affrontato un altro aspetto della tematica lavoro: il rapporto tra impresa e scuola. La mancanza di questo legame è evidente e sentita. Per Zigon, l’educazione nelle scuole è carente qualitativamente e quantitativamente, prova ne è l’inesistente conoscenza dell’inglese del diplomato medio.

È intervenuto in seguito Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola, che ha posto una nota leggermente filosofica al discorso, citando autori come Antoine de Saint-Exupéry: “Se vuoi costruire una nave non radunare uomini solo per raccogliere il legno e distribuire i compiti, ma insegna loro la nostalgia del mare ampio e infinito”, criticando l’incapacità del nostro di Paese di far restare i giovani qui. Non ha paura di fare numeri, menziona infatti i 20 milioni di persone che hanno lasciato il nostro paese per cercare lavoro altrove, paragonandoli alle centinaia di migliaia di immigrati che arrivano negli ultimi anni. Affronta infine la tematica del futuro con una semplice frase: “I dilettanti giocano per divertirsi quando fa bel tempo. I professionisti giocano per vincere in mezzo alla tempesta”. (Frank Capra), dicendo semplicemente che dobbiamo provare a diventare professionisti del futuro.

Una conclusione al femminile, con un primo intervento di Federica Di Michele, People and Culture Director Coca-Cola Hbc Italia, che facendo esempi più pratici, spiega cosa l’azienda di imbottigliamento cerca di fare per prioritizzare il benessere psicologico e fisico degli impiegati. Infatti, l’impresa ha introdotto delle Academy per migliorare la formazione di vendita e di produzione, che permettono ai lavoratori di crescere e arricchire le proprie competenze. L’ultima parola al capo di gabinetto comunale Maria Grazia Falciatore, che inizialmente menziona un progetto del Comune di Napoli a scopo di formare gli impiegati per il lavoro municipale, questo, partirebbe dalla scuola superiore, dalla quale alcune persone scelte iniziano già a prepararsi al lavoro che le attende fuori. Continua poi ricalcando l’argomento dell’evoluzione tecnologica: “La transizione digitale deve avvenire senza spaventare”, dice, parlando in seguito del progetto “Casa delle tecnologie emergenti”, costruito in modo di lavorare insieme laboratorialmente per investire nel capitale umano in quanto capitale sociale e sviluppare sempre di più le capacità lavorative.