La compagnia di navigazione Caremar ha deciso di sospendere le corse di Natale delle sue navi da Ischia (Napoli) motivando tale decisione “per le cattive condizioni meteo”. Annullate quindi le corse delle navi per Pozzuoli (Napoli) ed il Molo Beverello, nel capoluogo, delle 7.20, 8.20 e 8.45. Ed allora anche in considerazione che allo sguardo il mare non sembrava affatto proibitivo, e che nel contempo le biglietterie Caremar stavano effettuando regolarmente la vendita dei biglietti per l’aliscafo delle 10.15, i numerosi utenti costretti a terra hanno deciso di occupare la nave attraccata alla banchina olimpica. Tantissimi sono saliti a bordo anche con l’intenzione di raggiungere la cabina di comando per parlare e manifestare il proprio disappunto al comandante. Sul posto, quindi, oltre agli uomini della Capitaneria di Porto sono giunte alcune pattuglie dei carabinieri per cercare di riportare la situazione alla normalità. E non senza problemi ci sono riusciti dopo alcune trattative. Le persone erano inferocite. Gli isolani arrabbiatissimi oltre che con la compagnia di navigazione anche per il noto menefreghismo dei politici, che mai, in decenni di promesse, hanno affrontato seriamente le problematiche del settore trasporti marittimi. I turisti, inoltre, impossibilitati a rispettare le coincidenze con voli e treni, hanno giurato di non mettere più piede sulla nostra isola. Ed il grande disagio vissuto sul porto di Ischia ha anche di riflesso investito l’isola di Procida, in quanto le navi prima di raggiungere la terraferma fanno scalo sulla più isola partenopea.
Sulla situazione che si è determinata ad Ischia c’è stato anche un intervento istituzionale. “La Caremar, che gode dei cospicui rimborsi regionali, e che già solo per questo dovrebbe garantire il nostro diritto alla continuità territoriale, ha deciso che ieri i traghetti non camminano”. Lo scrive la segretaria della Commissione trasporti in Consiglio regionale Maria Grazia Di Scala (Fi) in un post sulla sua pagina Facebook. “Sono rimasti a terra in tanti, confidando sulle (poche) corse garantite nel giorno di Natale. Questo è l’effetto della mancanza di un mercato concorrenziale, che è diretta conseguenza della cosiddetta rivoluzione dei trasporti voluta dalla regione Campania nel 2016, sistema bocciato dall’Antitrust. “Prima che dall’Antitrust quel sistema, che guarda solo alla forma e non alla sostanza, è stato criticato e bocciato da me nelle estenuanti audizioni e sedute in commissione, da cui è emerso – continua Di Scala – che i residenti nelle isole e i viaggiatori tutti sono decisamente maltrattati, con riguardo alla qualità dei servizi, al numero di corse, alla politica tariffaria, ai tempi di percorrenza”. “E’ emerso che la regione copre le inadempienze delle compagnie, consentendo che vengano rispettati parametri formali senza effettuare idonee indagini e senza applicare le dovute sanzioni. E’ emerso che le compagnie vengono avvisate prima delle (scarne) ispezioni. Le mie numerose interrogazioni, che certo non si fermano qui, hanno ricevuto generiche risposte che hanno maldestramente tentato di portarmi fuori traccia”.