Rischia di fermarsi a tempo indeterminato l’attività della Caremar, la compagnia di navigazione messa sul mercato dalla Regione Campania. I dipendenti, 300 in tutto, non ricevono lo stipendio da due mesi Rischia di fermarsi a tempo indeterminato l’attività della Caremar, la compagnia di navigazione messa sul mercato dalla Regione Campania. I dipendenti, 300 in tutto, non ricevono lo stipendio da due mesi e in precedenza ottengono solo degli acconti. La crisi dell’azienda è quasi allo stadio terminale visto che a stento ci sono i fondi per pagare il gasolio. Nel frattempo la cessione operata dalla Regione al gruppo Snav-Rifinottiene il via libera del Consiglio di Stato. Tutto resta bloccato, però, perché i neo proprietari chiedono una due diligente e un accertamento preventivo dello stato finanziario di Caremar. In caso contrario nessuna firma sul contratto di acquisto. Amts. Ore decisive per l’azienda che si occupa di trasporto pubblico ed è di proprietà del Comune di Benevento. Il tribunale, infatti, deve decidere sulla proposta di concordato. Una procedura giudicata decisiva dai soci per completare l’opera di risanamento di Amts. Consorzio Asi Benevento. La società che gestisce le aree di sviluppo industriale del Sannio costretta a tagliare del 50 per cento i compensi dei dipendenti. Le scarse risorse finanziarie disponibili e i contributi a singhiozzo in arrivo dalla Regione non consentono di seguire strade alternative. I lavoratori si vedono ridurre l’orario a 18 ore settimanali. Ecoambiente. Mancano le risorse finanziarie per trattenere i lavoratori assorbiti dalla ex Aser. È quanto comunica, ai diretti interessati, il presidente della Spa di proprietà della Provincia di Salerno, Giovanni Capo, specializzata nelle operazioni di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Ego Eco. È scontro tra i vertici della società dell’imprenditore Vittorio Ciummo e i sindacati. Secondo questi ultimi la Ego Eco, che a Castellammare di Stabia (Napoli) gestisce il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti in virtù di un appalto appena vinto, non sta effettuando i versamenti al fondo pensionistico per i dipendenti. “Una circostanza – riferiscono fonti dei lavoratori – che causa ai diretti interessati danni per 250mila euro”. Elital. I 99 dipendenti della Elital di Pianodardine (Avellino) non accettano la proposta avanzata dal proprietario Massimo Pugliesein merito alla revisione del salario. L’amministratore unico assicura un superminimo mensile e un premio di risultato del valore di 500 euro per ciascuno step di 40 megawatt di produzione. Pugliese propone inoltre di ridurre le maggiorazioni per disagio turno dal 30 al 20 per cento di pomeriggio e dal 55 al 25 per cento di notte. I sindacati giudicano irricevibili tutte le istanze della proprietà. Ericsson. Si decide a Roma il destino dei dipendenti campani della società di telecomunicazione, che una settimana fa cede il suo stabilimento di Marcianise (Caserta) alla Jabil. Al ministero dello sviluppo economico le due multinazionali provano a trovare un accordo sulla collocazione degli addetti. Impresud. Il sindaco di Nocera Superiore (Salerno), Giovanni Maria Cuofano, scende in campo in prima persona per sbloccare la vertenza dei 17 dipendenti dell’azienda a rischio licenziamento. “Saranno riassorbiti dalla società che si aggiudicherà l’appalto per lo spazzamento”, dichiara il primo cittadino. Micron. Cassa integrazione estesa fino al 21 luglio prossimo per i dipendenti della Micron, compresi quelli in servizio presso lo stabilimento di Arzano (Napoli). Con il Governo la società concorda anche un piano di riassorbimento degli addetti attualmente in esubero. Villa dei Pini. La struttura medica privata avellinese specializzata in neuropsichiatria costretta a tagliare personale e posti letto in seguito all’approvazione delle nuove disposizioni normative regionali. Il piano di ridimensionamento riduce di 48 unità i posti letto, su 150 totali, e prevede il licenziamento di 34 dipendenti su 106: vanno via 25 infermieri, 5 medici, 3 amministrativi e 3 biologi. Villa Trusso. La più grande clinica privata dell’area vesuviana a un passo dalla chiusura. A rischio la posizione di 180 dipendenti. L’azienda, infatti, è indebitata per diversi milioni di euro con il Fisco. “Per amore della verità – dichiara Luca Capasso, sindaco di Ottaviano – ho riferito ai lavoratori che è in corso una procedura di licenziamento. Per quanto mi è possibile mi sto adoperando per trovare una nuova proprietà e riportare tutti al lavoro”.