Cardiologia, massimi esperti si confrontano a Napoli

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Il trattamento delle dislipidemie, la terapia antiaggregante e quella anticoagulante, i progressi della cardiologia interventistica, lo scompenso cardiaco: sono questi i temi al centro del V simposio scientifico: “Update in Cardiologia” che si terrà il 23 ottobre 2017 a Napoli, ore 8-30 presso l’Hotel Royal Continental.

Le malattie cardiovascolari – infarto del miocardio e ictus cerebrale – costituiscono una vera e propria epidemia nel nostro paese, rappresentando ancora oggi le principali cause di morte e di disabilità, responsabili di circa il 35% dei decessi maschili ed il 45% di quelli femminili. Nonostante i sostanziali progressi compiuti dalla medicina negli ultimi anni, sono ancora tanti gli interrogativi ancora aperti, che necessitano di una risposta rapida e concreta per poter ridurre in maniera significativa gli eventi cardiovascolari «La prevenzione ed il trattamento di queste condizioni rappresentano un punto centrale nella cura e nell’assistenza dei pazienti. Il simposio ha, infatti, l’obiettivo di sensibilizzare e promuovere lo screening e la prevenzione cardiovascolare su tutto il territorio nazionale, al fine di costruire nuovi percorsi di “buona sanità” volti ad identificare precocemente i soggetti a maggior rischio e migliorare l’attuale gestione dei pazienti con malattia cardiovascolare – afferma il responsabile Scientifico Prof. Paolo Calabrò, Docente di Cardiologia, Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli.
Il confronto e la discussione tra esperti, portatori delle buone pratiche che sperimentano nelle proprie realtà aziendali è senz’altro un valido percorso per giungere a soluzioni concrete e realizzabili su tutto il territorio nazionale».
Ai lavori parteciperanno, tra gli altri, in qualità di Presidenti del Convegno, il professore Raffaele Calabrò, Docente di Cardiologia e Rettore dell’ Università Campus Biomedico di Roma ed il professore Paolo Golino, Docente di Cardiologia, Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”.

DISLIPIDEMIA
L’ipercolesterolemia rappresenta ad oggi una delle principali cause delle malattie cardiovascolari. A dispetto della percezione comune, l’ipercolesterolemia familiare è una malattia genetica relativamente frequente che interessa in Europa 1 ogni 500 persone. In Italia, infatti, come anche in altre realtà europee, la FH è sotto-diagnosticata con solo l’1% degli affetti con diagnosi genetica certa. Solo la precoce identificazione di tali pazienti e l’inizio precoce di una terapia ipolipemizzante, in grado di ridurre i livelli di colesterolo, sono in grado di ridurre il rischio cardiovascolare nei pazienti con livelli elevati di colesterolo.

TERAPIA ANTIAGGREGANTE ED ANTICOAGULANTE
La terapia antiaggregante e la terapia anticoagulante sono fondamentali nella prevenzione primaria e secondaria di eventi ischemici cardiaci e cerebrali. Negli ultimi anni si è assistito ad una vera innovazione nelle strategie terapeutiche utilizzate in questo ambito. Per la terapia antiaggregante, nuovi farmaci più potenti sono
stati introdotti in associazione all’aspirina, determinando un significativo beneficio nei pazienti con malattia coronarica. I nuovi farmaci anticoagulanti orali hanno completamente rivoluzionato la terapia anticoagulante nel trattamento di patologie come la fibrillazione atriale e la trombosi venosa, dimostrandosi più sicuri e
maneggevoli delle vecchie terapie con warfarin, non richiedendo continui controlli clinici e di laboratorio.

SCOMPENSO CARDIACO
Lo scompenso cardiaco è una condizione patologica dilagante nei paesi occidentali, soprattutto nelle persone con età avanzata e patologia coronarica. Il riconoscimento precoce dei sintomi, come la dispnea (affanno), l’astenia (stanchezza) e le palpitazioni, è fondamentale per poter tracciare un corretto iter diagnostico ed instaurare una corretta terapia che finalmente negli ultimi anni propone interessanti novità.

CARDIOLOGIA INTERVENTISTICA
Il trattamento percutaneo della malattia coronarica ha compiuto quest’anno 40 anni: nel 1977 è stato infatti eseguito dal primo intervento di angioplastica percutanea. Da allora, l’utilizzo di tecniche e stent coronarici sempre più sofisticati e performanti ha permesso in questi anni di eseguire interventi rapidi e di estrema precisione per risolvere ostruzioni coronariche e ripristinare il normale flusso sanguigno a livello del muscolo cardiaco. I progressi della cardiologia interventisticaper il trattamento delle patologie valvolari ha ulteriormente rivoluzionato il management di tali condizioni ed ha permesso di migliorare in maniera netta la sopravvivenza e la qualità di vita dei pazienti.