Dall’inizio dell’anno l’ospedale Cardarelli di Napoli ha accolto circa 10 mila pazienti nel proprio pronto soccorso, con picchi di 600 al giorno. Settemila i pazienti ricoverati, quasi 2100 gli interventi chirurgici eseguiti e 30 mila i referti per Tac e risonanza. Sono alcuni dei numeri forniti dal direttore generale dell’ospedale partenopeo, Ciro Verdoliva, nel corso dell’intervento di saluto al termine della cerimonia per la giornata mondiale del malato. “Al Centro Dafne – prosegue Verdoliva – nel solo mese di gennaio si sono rivolte 21 donne che hanno subito violenza; 25 i bimbi curati nel reparto di Terapia Intensiva. Numeri – ha sottolineato Verdoliva – che rappresentano uno spaccato dell’enorme lavoro che viene svolto qui”.
Verdoliva ne parla a pochi giorni dall’ennesimo caso segnalato di barelle in corsia e dopo che nel mese di Gennaio l’ospedale è andato in sofferenza a causa dei picchi stagionali di influenza. Come a dire che al Cardarelli non ci sono le criticità. “Le difficoltà ci sono – ammette – nessuno ha mai detto o pretende di dire che si sia già posto rimedio a tutto. Abbiamo avuto un’emergenza il 2 gennaio e poi di nuovo il 23, eravamo sommersi di pazienti che si affidavano a noi, ma ne siamo usciti grazie alla straordinaria solidarietà degli altri ospedali. La rete ha funzionato. Chi sa di sanità sa bene che i grandi risultati si ottengono un passo alla volta. Mi amareggia chi prova a confondere le carte sul tavolo, perché sminuisce il lavoro di tutti nel tentativo di legittimare se stesso. Voglio ribadirlo: chi pensa di utilizzare questo ospedale per gli interessi propri ha fatto male i conti. I brillanti risultati ottenuti negli ultimi mesi non devono sfuggire, il Cardarelli non è l’ospedale delle barelle”. Verdoliva, infine, annuncia concorsi per 31 primari entro il mese di febbraio dopo il blocco del turn over e la sottoscrizione di un protocollo con l’Academy della Apple sorta nel campus della Federico II.
