Carceri, Sepe: Garantire i diritti dei detenuti. Non è elemosina

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In foto il cardinale e arcivescovo di Napoli, Crescenzio Sepe

“I detenuti hanno il diritto di avere questo e altri sussidi. Non si tratta di elemosina ma di dare a queste persone quello che è loro dovuto”. Parola dell’arcivescovo metropolita di Napoli, Crescenzio Sepe, intervenuto nel carcere di Secondigliano all’inaugurazione dell’anno accademico del polo universitario penitenziario della Campania, il primo del Sud Italia. “Questo polo è un esempio formidabile di come, con la concretezza, si passa dalle parole ai fatti – ha detto il cardinale Sepe -. Il tempo trascorso in carcere, se è rieducativo, permette a queste persone di riacquistare la propria dignità. E la cosa più bella di tutte è rieducare tramite la cultura: permette a questi nostri fratelli di reinserirsi nella societa’”. Sepe ha più volte rimarcato l’importanza del “coraggio” dell’universita’ di Napoli Federico II e dell’istituto penitenziario nel portare avanti il progetto del Polo universitario, che quest’anno coinvolge 67 detenuti di tutte le eta’. “Non sono soltanto i giovani a frequentare i corsi – ha ricordato Marella Santangelo, professore di progettazione architettonica dell’universita’ Federico II e delegato del rettore al polo universitario penitenziario – ma persone di tutte le eta’, con storie e propensioni diverse. Noi abbiamo voluto puntare tutto su un concetto importante: i detenuti per noi non sono studenti di serie B, sono studenti esattamente come tutti gli altri, con la stessa dignità”.