Roma, 9 apr. (askanews) – “La benzina è tornata ai livelli insostenibili di ottobre scorso, con migliaia di pompe con tariffe sopra i due euro al litro. Attenzione però: da ottobre a oggi i prezzi medi non si sono mai realmente abbassati, e per gli italiani la “mazzata” è rimasta costante. Il ministro Giorgetti, novello Pilato, dice che non è colpa del governo. Il ministro Urso, artefice della inutile genialata dell’obbligo del cartello prezzo medio per i benzinai, è “desaparecido” sulla questione. E infine Giorgia Meloni, la vera responsabile di questo salasso divenuto ormai strutturale, continua a rimanere beatamente immobile di fronte a questa “tassa” perdurante tutt’altro che occulta”. Lo dichiarano i parlamentari M5s delle commissioni Attività Produttive di Senato e Camera Sabrina Licheri, Gisella Naturale, Luigi Nave, Emma Pavanelli, Chiara Appendino e Enrico Cappelletti.
“Proprio lei – proseguono i pentastellati- sobillatrice di folle sull’abolizione delle accise solo 18 mesi fa, ora sembra fregarsene delle famiglie che si svenano per spostarsi in macchina. Parliamo della stessa premier che poi attacca in ogni dove la manfrina della “lunga vita al motore endotermico e a morte l’auto elettrica”. Questo governo a predicare bene è un portento, poi però sul razzolare i risultati sono disastrosi. Rimanendo fermi il prezzo dei carburanti non scenderà: Meloni se ne faccia una ragione”.