“Caravaggio a Napoli”, Bonisoli: Mostra senza confini

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In foto Alberto Bonisoli, ministro dei Beni Culturali e del Turismo

“La mostra, curata da Sylvain Bellenger e Maria Cristina Terzaghi, guarda oltre ogni confine. Perchè vanta prestigiosi prestiti stranieri, come la Salomè della National Gallery di Londra e quella del Palacio Real di Madrid e la Flagellazione di Cristo del Muse’e des Beaux-Arts di Rouen, e perche’ contribuira’ a favorire un dibattito, più attuale, su Caravaggio e sui maggiori esponenti della pittura seicentesca del Sud Italia”. Queste le parole del ministro per i Beni e le Attività Culturali, Alberto Bonisoli, in un messaggio inviato all’apertura della mostra “Caravaggio a Napoli”, in programma da oggi pomeriggio fino al 14 luglio al museo e real bosco di Capodimonte e al Pio Monte della Misericordia. “Auspico che il progetto, nella vocazione naturale della cultura, stimoli un nuovo interesse nel pubblico e negli studiosi, offra emozione per l’arte, sproni alla riflessione sulla storia”, dice Bonisoli, convinto che il tributo di Napoli a Caravaggio “rappresenta un’occasione importante per il Museo e Real Bosco di Capodimonte, per la città e per il Paese. “Caravaggio Napoli – sottolinea il titolare dei Beni culturali – come ogni esposizione basata su un formidabile rigore scientifico, ci propone un’opportunità: quella di una nuova riflessione storica e artistica. I temi sono numerosi, profondi: le influenze sulla pittura locale, il percorso che instrada al Seicento napoletano e alla diffusione del naturalismo caravaggesco in Europa, le relazioni tra Michelangelo Merisi e i nobili, o soltanto facoltosi, committenti, la testimonianza biografica del pittore milanese. E infine l’evoluzione del costume e della storia, che sono aspetti determinanti per la cultura italiana. Non solo”. Questo evento, infatti “incrementa il carattere attrattivo della reggia – sottolinea il ministro – che custodisce un patrimonio tra i piu’ ricchi e rilevanti d’Italia, dai grandi nomi della pittura nazionale e internazionale fino al contemporaneo. Sarà, dunque, un virtuoso dialogo quello che, nella condivisione degli spazi, potra’ scaturire tra il percorso dell’esposizione e le collezioni permanenti”.