Caputo: Ancora più forti con i 60 mln del fondo di garanzia

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Sul nuovo Confidi del Mezzogiorno e le prospettive di sviluppo del sistema creditizio campano IlDenaro.it raccoglie valutazioni e idee del presidente di Ga.Fi., Rosario Caputo. 
 
Presidente Caputo, cosa ha significato per GA.FI. l’iscrizione nell’Albo degli Intermediari finanziari Vigilati ai sensi dell’art. 106 del nuovo Testo Unico Bancario?
Siamo orgogliosi di aver ottenuto questo riconoscimento che ci impegna sempre di più per assicurare alle imprese Socie un percorso più agevole nell’accesso al credito attraverso la nostra garanzia, autorevole e qualificata, nonché tutti i servizi connessi ad una più ampia ed articolata attività. Le stesse che non hanno mai fatto mancare il loro sostegno e per questo la nostra azione sarà sempre rivolta loro interesse. Un analogo pensiero va rivolto alle banche partner per le relazioni umane e professionali di questi anni e per il loro competente supporto alle nostre attività. La “106” è un risultato che ci responsabilizza maggiormente nel continuare a crescere con identica coesione”.

 
Imprenditori, professionisti ed esponenti del sistema bancario osservano l’operato di Ga.Fi. con crescente attenzione
L’iscrizione nell’Albo dei Confidi 106 rappresenta la testimonianza dell’impegno profuso da Ga.Fi., già Intermediario finanziario vigilato ex art. 107, a sostegno dello sviluppo economico nei territori in cui opera, nonché il riconoscimento per il lavoro, competente e prudente, svolto negli ultimi anni dal Consiglio di Amministrazione, unitamente ad una gestione professionale ed oculata dell’intera struttura. Per noi questa tappa rappresenta un punto da dove ripartire per raggiungere ulteriori e ambiziosi traguardi.

 
Per quanto riguarda la Campania, qual è il suo giudizio in materia di sostegno ai Confidi?
Sul fronte della Garanzia c’è ancora da fare in Campania, ma avvertiamo un rapido cambiamento delle politiche creditizie a sostegno delle imprese e un reale coinvolgimento dei Confidi nella gestione degli strumenti di incentivazione. Ciò grazie alla lungimiranza dell’attuale gestione politica regionale che, tra l’altro, non ha mancato di attivare recentemente alcune misure che vedono i Confidi protagonisti nell’allocazione delle risorse.

 
Cosa si sente di chiedere alla Regione Campania?
Al Governo regionale chiediamo di poter utilizzare le risorse, pari a 60 milioni di euro, già destinate al Fondo Centrale di Garanzia che allo stato non hanno trovato alcun utilizzo. Esse potrebbero essere utilizzate dai Confidi vigilati affinché, in seguito alla revisione dei criteri del Fondo medesimo, si possa mantenere inalterato il livello di copertura attualmente ricevuto e quindi ad integrazione della quota assistita dal Fondo e fino a concorrenza della percentuale di controgaranzia del 80%.

 
Quali sarebbero i vantaggi derivanti da una iniziativa del genere?
Tale provvedimento, che non comporta alcun onere a carico della Regione, porterebbe a massimizzare i vantaggi in termini di maggiore efficienza per tutta la filiera del credito e consentirebbe di recuperare più rapidamente quel “gap” di sviluppo che i Confidi campani hanno accumulato recentemente rispetto ad alte aree del Paese, nonostante in questi ultimi anni hanno mostrato segnali di grande vivacità e solidità. Gap che i Confidi Vigilati campani cercano concretamente di colmare attraverso azioni di crescita dimensionale ed efficienza organizzativa al fine di favorire una maggiore e più dinamica filiera di sostegno al credito per le PMI ed una rinnovata e solida relazione con il sistema bancario le cui premesse si sono concretamente osservate nel nostro recente meeting.

 
Quale sarà il prossimo obiettivo di GA.FI.?
In Campania esistono due confidi vigilati, la cui autorevolezza è da tempo riconosciuta: GA.FI. e Confidi Regione Campania. Stiamo parlando dei due più grandi Confidi Confindustriali campani che hanno deciso di intraprendere un percorso comune che ha come obiettivo prioritario la nascita di un unico grande Confidi, che possa diventare un riferimento per le PMI campane innanzitutto ma anche per le altre del Mezzogiorno d’Italia.

 
Quali caratteristiche avrebbe il nuovo Organismo di Garanzia “Unico”?
Si configurerebbe sin da subito come una struttura in grado di operare con propri uffici in ogni capoluogo di provincia campano oltre a due uffici già da tempo operativi in Puglia avvalendosi di 43 attuali dipendenti e collaborando con oltre 40 banche convenzionate. Questo Confidi rappresenterà inizialmente circa 4.000 aziende socie, per lo più operanti nella regione Campania che sviluppano circa 6 miliardi di fatturato complessivo e occupano circa 40.000 dipendenti; Inoltre sarà assicurato ai soci un flusso di finanziamenti annuali per oltre 300 milioni di euro e fornirà al sistema bancario circa 200 milioni di euro di garanzie potendo contare su un proprio patrimonio sociale di circa 20 milioni di euro e un indicatore ancora più qualificato come il tier 1 che si attesta ad oltre il 26%.

 
Dunque, anche una dimostrazione che in Campania si è capaci di “Fare Sistema”?
E’ stato possibile realizzare tutto ciò grazie alla lungimiranza e allo spessore degli uomini che compongono i rispettivi Consigli di Amministrazione, dimostrando di saper realizzare concretamente un autorevole e solido sostegno allo sviluppo delle PMI del nostro territorio. Solo con queste premesse ed unendo le forze si possono vincere le tante sfide che il mercato ci impone e, soprattutto, nel nostro caso, divenire sempre più un soggetto affidabile sia per il sistema produttivo che per quello bancario.