Cappella san Severo, Maurizio Maggiani presenta il suo “Romanzo della Nazione”

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Cosa costituisce davvero una nazione? È questa la domanda alla quale Maurizio Maggiani, classe 1951, cerca di rispondere con “Il Romanzo della Nazione”. È l’autore stesso a sottolineare che il concetto di nazione non può che essere pensato in relazione alla comunità di individui che ne fanno parte, e quindi, parlare di nazione significa in primo luogo parlare di persone, per lo più comuni, che con le loro storie individuali, spesso dimenticate, concorrono a scrivere la Storia. Se sono i singoli a costruire la Nazione allora meritano di essere raccontate anche le loro storie. Il libro sarà presentato, martedì 31 gennaio, presso il Museo Cappella San Severo di Napoli.

Ed è proprio dalla propria storia familiare che Maggiani prende l’avvio per il suo romanzo. Una famiglia solida come tante della sua generazione, eppure composta da due genitori che sembrano avere poco o nulla in comune, “ero affascinato dalla solidità della loro unione senza amore”, scrive Maggiani: il padre, elettricista, sensibile, melomane e con una passione segreta per la poesia; la madre, fredda, austera, presenza ingombrante, che reprime ogni slancio ed ogni forma di creatività. Accanto alla saga familiare, che procede a ritroso ed ingloba le storie dei nonni e dei bisnonni, c’è la storia del paese, dei sogni e delle utopie che lo hanno caratterizzato. La Storia, quella con la “S”maiuscola, irrompe con tutta la sua crudezza, smorza le speranze e così parlare di nazione diventa difficile dal momento che l’idea di nazione risulta ancora non perfettamente compiuta.

La narrazione non segue la cronologia degli eventi, ma procede sul filo della memoria, mentre la scrittura oscilla in un perfetto equilibrio tra stile colto e carattere colloquiale e riflette la molteplicità della vita stessa.

L’incontro con l’autore fa parte di una serie di progetti promossi dall’Associazione Livia Dumontet finalizzati alla diffusione della lettura e del libro soprattutto tra i giovani che vivono in condizioni di disagio ed in aree o quartieri “difficili della città partenopea. L’associazione promuove, inoltre, annualmente, attraverso un premio letterario la creazione di borse di studio che consentano ad allievi meritevoli, ma senza adeguate possibilità economiche, di intraprendere e portare a termine un solido percorso di studi universitario.