Raffaele Cantone, niente dimissioni: Via dall’Anac, ma solo alla scadenza del mandato

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in foto Raffaele Cantone

Via dall’Anac, ma solo alla naturale scadenza del mandato e perché lo prevede la legge. Raffaele Cantone torna sul suo addio alla presidenza dell’Autonità nazionale anticorruzione e chiarisce di aver presentato domanda al Csm per andare a guidare le Procure della Repubblica di Perugia, Torre Annunziata e Frosinone “dopo una lunga valutazione di carattere squisitamente personale”. I termini per le ‘candidature’ andavano presentate a palazzo dei Marescialli entro fine gennaio, mentre ad aprile scadrà il suo incarico attuale. Incarico, così dice la legge, che non prevede riconferme. “Sapendo che i tempi del Csm non sarebbero stati brevi”, Cantone si è quindi mosso per tornare al suo grande amore e vestire di nuovo i panni del magistrato. Certo, i rapporti con il Governo giallo-verde non sono mai decollati. Il “non abbiamo in questo momento i risultati che ci attendevamo. Forse avevamo investito troppo sullAnac” pronunciato dal premier Giuseppe Conte qualche mese fa nell’aula della Camera, non è mai stato digerito e anche gli attacchi al ‘codice degli appalti’, di fatto una sua creatura, non sono certo piaciuti.Si annuncia un addio indolore, insomma, da entrambe le parti. Cantone dice di non aver “alcuna intenzione” di dimettersi da presidente Anac prima della scadenza del suo mandato e di aver chiesto “immediatamente” appuntamento al presidente del Consiglio e ai ministri dell’Interno e della Giustizia, ai quali esporrà “nei prossimi giorni” le sue motivazioni. Sarà il Governo M5S-Lega, come fece con lui Renzi nel 2014, a proporre al Parlamento il nome del suo successore che le Camere dovranno poi approvare (nel suo caso il voto fu unanime).Le destinazioni scelte da Cantone per un suo possibile ritorno in magistratura, intanto, non sono casuali: c’è Perugia, da dove potrebbe vigilare sulla ricostruzione post-terremoto dopo essersene occupato con Anac; Torre del Greco, contesto che conosce bene dopo essere stato a Napoli; e Frosinone, da dove poter monitorare le infiltrazioni dei Casalesi nel basso Lazio. E se il Pd attacca l’esecutivo (“Per il governo dei condoni il problema è l’Anticorruzione”, dice Martina. “E’ una perdita grave per tutto il Paese la cui responsabilità sta nel governo Conte”, gli fa eco Fiano) e ringrazia Cantone ( “L’anac è una realtà che fa da modello anche a livello internazionale”, sottolinea Renzi), il M5S rimane freddo: “#Cantone è personalità che stimo e rispetto. Dobbiamo prevenire la corruzione e non possiamo creare zavorra per imprese. Servono severi controlli come lo spazzacorrotti, senza lacci all’economia #Anac #6febbraio”, dice sibillino il sottosegretario alla Pa Mattia Fantinati.