Cantieri del Mediterraneo replica all’Ue: Ma quali benefici

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In foto Luigi Salvatori

In una nota, il presidente della Camed Spa, Luigi Salvatori, ribadisce che “la Cantieri del Mediterraneo non è stata beneficiaria nemmeno di 50 centesimi, dei 44 milioni” di euro di cui riferisce un comunicato dell’Esecutivo comunitario pubblicato oggi a Bruxelles e nel quale si sottolinea che la Camed, concessionaria dei bacini di carenaggio del porto di Napoli, potrebbe aver beneficiato di sovvenzioni pubbliche. “Non avrebbe potuto esserlo, visto che si tratta di finanziamenti la cui gestione esclusiva è dell’Autorità portuale, proprietaria dei suoli demaniali che la Camed gestisce solo per le attività imprenditoriali oggetto della concessione di cui è titolare. La totale estraneità dalla vicenda della società che presiedo è, tra l’altro, dimostrata dal fatto che – prosegue la nota – nessun atto ufficiale è mai stato notificato alla Cantieri del Mediterraneo da parte della Commissione europea, atto doveroso nel caso in cui fossimo stati invece parte della vicenda. Eppure, nelle ricostruzioni di stampa, si continua a tirare in ballo Cantieri del Mediterraneo, che viene solo danneggiata da una vicenda che attiene ai rapporti tra Ue e stati, e non tra privati”.
Salvatori ricorda, infatti, che “quella degli aiuti di Stato è una materia che vede contrapposti da un lato Bruxelles e dall’altro gli Stati, non i privati. In questo caso – spiega – dai pochi elementi a nostra disposizione, cioè quelli giornalistici, sembrerebbe che Bruxelles consideri l’Autorità portuale di Napoli come un soggetto privato, e non pubblico: se così fosse, i finanziamenti statali a suo favore potrebbero effettivamente configurarsi come aiuto di Stato. E potrebbero configurarsi come aiuti di Stato, quindi, tutti i miliardi di euro di trasferimenti effettuati negli anni dallo Stato italiano a tutte le Autorità portuali del Paese. Un problema non da poco, del quale dovranno occuparsi il governo e il ministro Toninelli, non la Cantieri del Mediterraneo che non solo non ha mai beneficiato, né in maniera diretta che indiretta, di quei fondi ma che – aggiunge Salvatori – attende da anni, inutilmente, che vengano portati a termine lavori infrastrutturali indispensabili. Attualmente, infatti, solo uno dei tre bacini di carenaggio è utilizzabile, a causa della totale inerzia dell’Autorità portuale che, da numerosi anni, non porta a termine le opere di ristrutturazione, danneggiando gravemente – e non favorendo, come si legge in fantasiose ricostruzioni giornalistiche – l’attività della Cantieri del Mediterraneo”. Secondo il presidente della Camed, “l’impostazione dell’assunto della Commissione da un lato prevarica le legittime prerogative di uno stato membro, interferendo con la legislazione nazionale, dall’altro pregiudica in modo grave la possibilità per lo Stato italiano di intervenire adeguando e ristrutturando beni di proprietà demaniale, al fine dell’adeguamento alle esigenze di traffico per gli ambiti portuali, anche attraverso organismi di emanazione statale – quali le AP – che non sono in alcun modo assimilabili ad imprese che operano sula mercato. La svista – conclude Salvatori – è di tale portata che sembra incredibile, e forse più strumentale ad interessi diversi da quelli di cui dovrebbe occuparsi la Commissione”.