Export in calo del 6,6% in Campania, nel primo semestre del 2020, ma è in controtendenza l’ agroalimentare che ha fatto registrare un +16,8%. È quanto indica l’aggiornamento congiunturale dell’economia campana di Bankitalia. Nel primo semestre del 2020 – rileva lo studio – le esportazioni campane sono calate del 6,6% rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente, a fronte di una crescita del 7,9% nel primo semestre 2019, risentendo della forte caduta del secondo trimestre (-17,6%). Il calo – che esclude il settore agro-alimentare e quello farmaceutico – è stato sostanzialmente generalizzato tra i principali comparti. Alla flessione hanno contribuito soprattutto le vendite dei mezzi di trasporto, in netta controtendenza rispetto al 2019. Un calo particolarmente consistente ha riguardato l’industria aeronautica (-30,9%), che ha risentito del rallentamento dei programmi produttivi dei principali committenti internazionali. Una inversione di tendenza ha interessato anche l’ automotive che aveva registrato un’ espansione molto sostenuta nel 2019. Si è infine accentuata la caduta nel comparto della moda (abbigliamento, calzature, pellame). La contrazione nel semestre, pur se marcata, è stata comunque di molto inferiore a quella registrata in Italia (-15,3) e nel Mezzogiorno (-15,4 e -12,0%, se valutata, rispettivamente, al netto e al lordo dei prodotti petroliferi), grazie alla maggiore specializzazione del tessuto produttivo campano nei comparti che hanno meno subito gli effetti economici della pandemia. È in controtendenza, invece, rispetto al calo generale, l’ export del settore agroalimentare, aumentato del 16,8%, in netta accelerazione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+2,9%). Tale andamento ha caratterizzato tutti i principali comparti del settore, in particolare quelli della pasta (+39,4, specie verso Stati Uniti e Regno Unito)e delle conserve (+10,6). Le vendite di prodotti lattiero-caseari, in calo nel 2019, hanno ripreso a crescere nei primi sei mesi del 2020. Nel settore farmaceutico, le esportazioni, pur continuando ad aumentare a ritmi molto sostenuti (+24,8%), in virtù di una forte espansione verso i principali Paesi europei, hanno rallentato. Le importazioni sono calate nel semestre dell’11%, a fronte di un contenuto aumento (+2,4) nel primo semestre di un anno prima. Il calo è stato più forte nel secondo trimestre (-23,9), quando è risultato generalizzato a tutti i settori (tranne per chimica e farmaceutica), con particolare intensità per la metallurgia e per la filiera della moda, oltre che per aeromobili e automotive.
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